La storica chiesa monumentale necessita di importanti lavori di ristrutturazione, con il conseguente ricorso a mutui e debiti, e così un parroco del Trevigiano ne mette in vendita un'altra, più recente, costruita negli anni '70 quando l'affluenza alle celebrazioni era più vasta e ora invece è quasi superflua.
Accade nella parrocchia di San Pietro Apostolo a Fontanelle dove per sostenere economicamente i lavori all'edificio sacro, che risale al XVIII secolo, don Ezio Segat ha deciso di porre in vendita la seconda chiesa, eretta nel 1975, ormai poco frequentata dai fedeli e costosa per i servizi e i consumi di gas ed energia elettrica.
Il sacerdote ha sottolineato, in primo luogo, la disponibilità dimostrata dall'intera comunità parrocchiale, che si è confrontata in numerose assemblee sull'argomento, arrivando a prendere la decisione con criteri trasparenti e democratici. "Negli ultimi 50 anni molte cose sono cambiate - aggiunge don Segat - a cominciare dalla contrazione del numero dei partecipanti alle funzioni".
La chiesa storica fu costruita nel XV secolo e consacrata il 14 settembre 1480. Nell'arco dei secoli venne restaurata più volte e ampliata fra il 1769 e il 1773. Cento anni dopo, con la costruzione delle navate laterali, arrivò alla forma attuale, ma evidentemente con qualche "acciacco" dovuto alla sua antichità. La nuova costruzione era sorta inizialmente come una semplice sala destinata a luogo per le celebrazioni, grazie a una donazione del terreno su cui sorge. Successivamente era stata benedetta dall'vescovo di Vittorio Veneto, a cui appartiene Fontanelle.
"La ragione per cui era stata costruita - ricorda il sacerdote - stava nel fatto che all'epoca c'era difficoltà di comunicazione tra i diversi nuclei abitati della nostra parrocchia. Oggi, però, abbiamo piste ciclabili comode, ormai tutti gli anziani sono in possesso della patente e guidano l'automobile. Quindi non è poi così difficile raggiungere tranquillamente la chiesa antica, per la Messa della domenica, e allora abbiamo deciso di vendere l'edificio". La parrocchia è già in trattativa con due potenziali compratori, sia della struttura che del terreno su cui sorge.
"Lo stabile - ha detto don Ezio - potrebbe essere demolito per far posto a una costruzione diversa, oppure conservato per essere trasformato e destinato a nuovi impieghi. Dipenderà dai diversi progetti a seconda dell'acquirente - conclude - e dagli accordi che questi assumerà con l'amministrazione comunale".
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