Potrebbero nascere a Genova Sestri
Ponente, all'interno degli spazi della società Phase, la prima
fabbrica italiana di batterie per la mobilità elettrica e il
primo impianto europeo di riciclaggio delle terre rare contenute
nei motori ad alte prestazioni. Due tecnologie particolarmente
innovative sulle quali, ad oggi, il monomio è della Cina.
L'ipotesi è in fase abbastanza avanzata ma, ad oggi, resta uno
scoglio da superare, quello dell'acquisizione di nuovi spazi
dove accogliere queste lavorazioni. Phase, che occupa i
capannoni dal 2018, ha infatti più che raddoppiato l'occupazione
passando da 80 a circa 200 dipendenti, ma potrebbe crescere
ancora. Per farlo, però, servono 14000 mq che sono ancora da
ristrutturare e che potrebbero ospitare queste attività.
"Il problema è che un pezzo di quest'area è ancora bloccato -
spiega Marco Venturini, amministratore unico di Phase - perché
la parte demaniale è occupata legittimamente, con un contratto
di 25 anni, ma quella restante è parte di un consorzio di banche
con il quale stiamo cercando di negoziare ma non riusciamo
perché non troviamo un interlocutore". A chiedere di sbloccare
la situazione c'è la Uilm che in occasione dell'assemblea
pubblica di Confindustria, svolta all'interno dello
stabilimento, ha diffuso un volantino nel quale chiede alle
istituzioni di convocare il pool di società di leasing per
liberare quest'area.
"Trovo paradossale che questi signori del credito speculino
evitando la crescita della società - spiega il segretario
Antonio Apa -. Sono 5 anni che questi istituti cercano di
rifiutare qualsiasi offerta pensando di realizzare molto denaro
e intanto si assiste allo sgretolamento dei capannoni". La
sinergia tra sindacato e azienda va in una direzione comune: "I
sindacati ci stanno aiutando e questo è un caso positivo di
collaborazione - sottolinea Venturini - perché gli scopi sono
gli stessi, creare lavoro e cose utili per l'umanità".
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