"Agrigento intende parlare al
resto del Paese e all'Europa di cui è parte. Uno degli intenti
per Agrigento, in questo 2025, è quello di non essere soltanto
lo spettacolare palcoscenico della Capitale della Cultura, ma di
costituire sollecitazione e spinta per tante altre realtà
italiane". Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, in occasione della cerimonia inaugurale di Agrigento
Capitale italiana della Cultura 2025 che si è tenuta questa
mattina, coincidono perfettamente con la filosofia del progetto
espositivo I Tesori d'Italia, il '900 delle Fondazioni che nel
pomeriggio ha aperto a Villa Aurea alla Valle dei Templi, il
calendario degli eventi.
La mostra, con sottotitolo Il '900 delle Fondazioni. Da
Giorgio de Chirico a Lucio Fontana, per la prima volta, infatti,
celebra una capitale della cultura italiana, Agrigento, con i
riferimenti e le radici culturali dell'intero Paese e non solo
di un singolo territorio. L'esposizione, promossa da Parco Valle
dei Templi di Agrigento e prodotta da Consorzio Progetto Museo,
con la curatela di Pierluigi Carofano e Anna Ciccarelli, è stata
inaugurata dal direttore generale dell'Assessorato regionale
alla Cultura, Mario La Rocca, dal direttore del Parco
archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, dal
prefetto Salvatore Caccamo, dal sindaco di Agrigento Francesco
Miccichè, dal direttore generale della Fondazione Agrigento
2025, Roberto Albergoni, presenti numerose autorità.
In un unico percorso, 25 opere (tutti dipinti e 1 scultura)
di 22 artisti delle 20 regioni del Paese rappresentano la storia
dell'arte italiana del secolo scorso e il valore di un
patrimonio culturale ancora tutto da scoprire, anche grazie ai
prestiti delle Fondazioni bancarie e culturali nazionali, e che
raccontano, sia pure in modo non esaustivo, non solo la storia
dell'arte ma la storia del Paese.
L'esposizione guida il visitatore alla scoperta dei tesori
artistici con una varietà di linguaggi realizzati nell'arte
figurativa italiana. Dal Naturalismo e al Verismo, di Francesco
Michetti (Abruzzo), Antonio Mancini (Lazio) e di Vincenzo Gemito
(Campania) e di Giuseppe De Nittis (Puglia), al Divisionismo di
Giuseppe Pellizza da Volpedo (Piemonte), di Angelo Barabino
(Liguria) e di Umberto Boccioni (Calabria), passando dal
Secondo Futurismo, di Fortunato Depero (Trentino) e di Ivo
Pannaggi (Marche), alle visioni metafisiche di Giorgio Morandi
(Emilia), Giorgio De Chirico (Italia), di Mario Sironi
(Sardegna) e di Filippo de Pisis (Romagna). Proseguendo dal
Neorealismo di Renato Guttuso (Sicilia), per il Cubismo di Gino
Severini (Toscana), l'Arte informale di Emilio Vedova (Veneto),
di Afro Basaldella (Friuli-Venezia Giulia), e di Alberto Burri
(Umbria), lo Spazialismo di Lucio Fontana (Lombardia) e, infine,
il New Dada di Gino Marotta (Molise), Francesco Nex (Valle
D'Aosta), fino all'Astrattismo di Carla Accardi (Basilicata).
Il progetto, reso possibile dal lavoro del comitato
scientifico composto dai curatori, Beatrice Buscaroli, Daniela
Alejandra Sbaraglia e Alessandro Tosi, gode del patrocinio del
MIC - Ministero italiano della Cultura, della Regione Siciliana
Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, di
Città di Agrigento.
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