"Il mondo dello sport è governato
spesso da over 70 ed è simbolicamente positivo spezzare questo
meccanismo. In generale quello sportivo è un mondo che sta
cambiando, c'è chi sta captando questo cambiamento e chi invece
fa più fatica a farlo. Quella di Parigi è stata l'Olimpiade
della ginnastica. Abbiamo ottenuto più quanto speravamo, le 5
medaglie non erano neanche nelle più rosee aspettative. Abbiamo
fatto cose grandissime, ripetersi è auspicabile, ma chissà se si
potrà fare meglio". Andrea Facci parla così da neo presidente
della Federginnastica eletto con il 98,7% dei voti, in merito ai
cambiamenti nel mondo dello sport e al futuro della federazione.
Il risultato ottenuto ai Giochi, poi, testimonia "il fatto che
sui settori tecnici è stato fatto un gran lavoro, ma c'è da
curare l'aspetto legato alle società e alla crescita del
territorio, se non facciamo questo torneremo indietro. Il nucleo
fondante dei prossimi anni sarà il rapporto tra la federazione e
gli affiliati. Serve accorciare le distanze, la missione è far
percepire la federazione vicina", prosegue.
A chi chiedeva come fare per evitare nuovi casi come quelli
che hanno coinvolto Anna Basta e Nina Corradini, Facci
sottolinea che serve "una crescita culturale. Il concetto base
per il quale il conflitto tra atleta e tecnico necessariamente
produce un miglior risultato agonistico non ha più senso di
esistere. Manterremo le necessarie rigidità che la ginnastica
richiede, bisogna essere severi e rigidi, perché ci si rischia
di far male e la disciplina serve per questo. Ma non è
necessario andare oltre. Mi rendo conto che è un'impostazione
diversa perché negli ultimi anni si è cercato di raggiungere
risultati ad ogni costo", conclude.
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