"C'è una condivisione di mission tra
il Cip e l'Us Acli. Si parla di integrazione, inclusione e
diffusione di diritto allo sport. Ma l'ingresso dell'attività
sportiva in Costituzione con la modifica dell'articolo 33,
seppur sicuramente importante, non prevede un vero e proprio
diritto. Sta a noi ora, ciascuno con i propri ruoli, interagire
affinché questo diventi un diritto veramente esigibile". Così il
presidente del Cip, Luca Pancalli, in video collegamento durante
il XVII Congresso Nazionale Us Acli in corso all'Hotel Belstay
di Roma. "Per questo il nostro vero obiettivo è contaminare la
società affinché grazie allo sport il Paese possa diventare
migliore - ha aggiunto -. L'unico luogo dove si può rivendicare
il diritto alla pratica sportiva è la scuola, ma anche lì in
realtà è molto difficile. Al di là delle poche ore dedicate
all'educazione fisica motoria, è più facile chiedere un esonero
per le persone con disabilità piuttosto che attrezzare gli
impianti per renderle accessibili. I dati poi li conosciamo:
solo 6 scuole su 10 hanno una palestra e solo 1 su 4 di queste
risulta accessibile. Proprio per questo è opportuno individuare
un percorso comune affinché si possa usare lo sport come
strumento di partecipazione alla cittadinanza".
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