"Papa Francesco ha sempre mostrato una profonda sensibilità verso le montagne riconoscendo in esse non solo la maestosità della creazione divina, ma anche un luogo di riflessione e spiritualità. Il suo amore per le vette e per la natura rispecchia l'anima della nostra regione, dove la montagna è parte integrante della cultura e della vita quotidiana. Siamo certi che il suo esempio di umiltà, amore per la natura e dedizione al prossimo continuerà a ispirarci e a guidarci nel cammino futuro". Così il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, dopo la morte di Papa Francesco.
In una nota la Regione autonoma esprime il suo "profondo cordoglio per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco, un pontefice che ha dimostrato grande affetto per le nostre terre, per le nostre montagne e per gli alpinisti. In questo momento di lutto, la Valle d'Aosta si unisce in preghiera con la comunità cattolica mondiale, ricordando con affetto e gratitudine un Papa che ha saputo avvicinarsi al cuore delle persone e che ha sempre avuto un pensiero speciale per le nostre montagne e per chi le abita".
Nel novembre 2024, una delegazione valdostana ha "avuto l'onore di essere ricevuta in udienza dal Santo Padre in occasione del centenario della proclamazione di San Bernardo d'Aosta a patrono degli alpinisti. In quell'occasione, Papa Francesco ha ricordato l'importanza di San Bernardo come 'modello di accoglienza e operatore di pace', sottolineando il legame profondo tra spiritualità e vita montana". Durante l'udienza, il presidente della Regione, Renzo Testolin, insieme alla giunta, e il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, donarono al pontefice una statua raffigurante San Bernardo, opera dell'artista valdostano Peter Trojer. Questo gesto simbolico "ha ulteriormente rafforzato i legami tra la Valle d'Aosta e il Vaticano”.
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