"Il Comitato ristretto dei sindaci
non è un Tribunale. Non è il processo al Direttore che porterà a
migliorare l'assistenza in questo territorio". Lo dice il
direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas
Schael, nella lettera aperta al presidente del Comitato, nonché
sindaco di Chieti, Diego Ferrara, dopo che alcuni giorni fa il
Comitato ha accusato Schael di non aver interloquito con alcuni
primari. "Mai nascosti o ignorati i problemi, mai taciute le
difficoltà, sempre dichiarati i margini concreti di intervento,
condivisi con la Regione, con l'Università, come dimostra il
numero di riunioni della Commissione Paritetica, e con i sindaci
che hanno avuto sempre massima apertura da parte mia, sia nel
contatto diretto che attraverso il Comitato Ristretto - scrive
ancora Schael - Che, però, Francesco Menna ha portato su un
percorso che non esito a definire 'deviato', trasformando un
organo consultivo dell'Azienda sanitaria, con ruoli chiari e
definiti, in un tribunale, dove sfilano testi d'accusa reclutati
con il preciso intento di mettere sulla graticola il
sottoscritto".
"L'imputato Schael è chiamato a rispondere ai suoi dipendenti
e a chiunque abbia qualcosa da rivendicare al cospetto del
Comitato dei Sindaci? Sono saltate le regole - scrive ancora il
Dg - Immagino anche il disagio che prova lei stesso, da persona
equilibrata e misurata qual è, nel gestire un organismo che
travalica competenze, ruolo e buon senso. E non regge, davvero
non regge, il dichiarato intento 'di risolvere i problemi',
perché sappiamo bene tutti che non è quella la strada. Non è il
processo al Direttore che porterà a migliorare l'assistenza in
questo territorio. Non è con la sfilata di testi di accusa
arruolati da Menna in qualità di difensore degli oppressi".
Schael dice di fare fatica "a riconoscere il valore di questo
modo di confrontarsi, e - sottolinea nella lettera - credo, che
come me, accada anche al Comitato ristretto e ai 104 sindaci che
rappresentate, trascinati vostro malgrado in una battaglia
strumentale tesa a colpire una Direzione che con le risorse a
disposizione e i cocci lasciati dalla pandemia cerca di tenere
assieme assistenza e conti in ordine. Ma questo sarebbe un
discorso ispirato alla ragionevolezza che non si può chiedere in
questo momento a un populista come Menna".
Schael, poi, "accoglie pienamente l'invito a non utilizzare
la politica come leva impropria, per difendere o colpire. Non
l'ho mai fatto, perché con essa un tecnico può confrontarsi solo
sulla programmazione e sugli indirizzi, ma tale sano principio
deve valere per tutti. Le contese non sono utili al bene comune,
e credo nemmeno a catturare consensi. Torniamo dentro le regole,
serve per lavorare in serenità nel rispetto delle istituzioni e,
prima ancora, degli uomini".
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