Un operaio di 46 anni di Lanciano
(Chieti) è morto dopo essere stato colpito all'addome da un tubo
metallico mentre stava lavorando a una pressa nella Proma SpA,
azienda di Atessa (Chieti) che produce pezzi per il settore
automotive nella Val di Sangro. Nonostante l'intervento del 118
e dell'elisoccorso da Pescara l'uomo è morto per la gravità
delle ferite. "Il 2023 è stato un anno orribile per l'Abruzzo,
la regione con il maggior incremento di morti sul lavoro
rispetto al 2022" dichiara l'Usb sostenendo l'opportunità di
sospendere l'attività alle aziende che violano le leggi sulla
sicurezza. "Il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e
gravissime è una necessità irrimandabile. A tal proposito -
aggiunge l'Usb - da mesi stiamo raccogliendo firme a sostegno di
una legge di iniziativa popolare che prevede l'introduzione di
tali reati e che costringerebbe il Parlamento ad affrontare il
tema". Intanto Fiom Cgil Chieti e Fim Cisl Abruzzo Molise
proclamano due ore di sciopero domani, nelle ultime due ore di
ciascun turno, nella fabbrica dove è avvenuto l'incidente. "Un
lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il
frutto del proprio lavoro ai propri cari. Il diritto alla vita
di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare".
"La morte di un lavoratore è una disgrazia assurda che nel 2024
non dovrebbe succedere" dichiara Nicola Manzi, segretario Uilm
Chieti Pescara.
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