La maggior parte degli incidenti si sono verificati dopo il cessate il fuoco e sono stati dovuti al ritorno degli sfollati in edifici danneggiati e in aree precedentemente inaccessibili.
Il rischio di incidenti resta alto, riferisce l'Onu, perchè sono migliaia le bombe e le munizioni ancora sepolte in profondità e non esplose e non si è ancora in grado di effettuare la bonifica e lo smaltimento degli ordigni per mancanza di risorse e delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti. A peggiorare la situazione ci sono inoltre milioni di tonnellate di detriti dovute alla distruzione di strade ed edifici causata dalla guerra. La stima è tra 41 e 47 milioni di tonnellate di detriti di cui 2,3 milioni di tonnellate potenzialmente contaminate dall'amianto.
La Banca Mondiale ha rilevato che l'80% della rete stradale è stata danneggiata o distrutta. Inoltre, sono state rase al suolo 292.000 unità abitative, pari a oltre il 60% dell'intero patrimonio immobiliare. Inoltre, un aspetto fondamentale della bonifica dei detriti è "la dignitosa rimozione e documentazione di circa 10.000 corpi sepolti sotto le macerie" riferiscono le agenzie Onu. (ANSAmed).
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