Il Gip del tribunale di Santa
Maria Capua Vetere Orazio Rossi ha disposto il carcere per il
53enne A.M. e il figlio 27enne R.M., accusati dell'omicidio di
Luigi Izzo, 38enne barbiere accoltellato a morte nella notte tra
il 5 e il 6 novembre, a Castel Volturno (Caserta), davanti alla
moglie e alla suocera. In particolare il Gip non ha convalidato
il fermo disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere,
riconoscendo la mancanza del pericolo di fuga, ma ha disposto la
carcerazione preventiva per i due indagati (difesi da Giuseppe
Guadagno), ritenendo a loro carico la sussistenza dei gravi
indizi di colpevolezza e dell'esigenza cautelare della
reiterazione del reato; ha poi escluso l'aggravante della
premeditazione contestata dalla Procura, circostanza che può
portare all'ergastolo, lasciando invece in piedi quella dei
futili motivi.
Il 53enne ha confessato di aver ucciso a coltellate Luigi
Izzo, spiegando di aver voluto "difendere" il figlio 27enne che
era rimasto coinvolto in una precedente rissa, cui peraltro Izzo
non aveva partecipato. Più complessa la posizione del figlio
27enne, accusato di concorso in omicidio per sostegno morale al
padre; davanti al pm il giovane ha cercato di alleggerire il
proprio ruolo, dicendo di non sapere che il papà era armato, e
di avergli detto che Izzo non c'entrava nulla con la rissa. Ma
nei suoi confornti ci sarebbero le dichiarazioni della moglie e
della suocera della vittima, che lo avrebbero visto aiutare
concretamente il padre durante il delitto. Per la Procura di
Santa Maria Capua Vetere - sostituto Annalisa Imparato - padre e
figlio avrebbero invece realizzato un vero e proprio raid
punitivo nei confronti di Izzo. Il 53enne reo-confesso ha anche
riferito ai carabinieri e al pm di aver gettato il coltello da
cucina usato per colpire Izzo in un canalone; i militari sono
anche andati a verificarne la presenza, ma non hanno trovato
nulla, così come l'arma non è emersa in seguito alle
perquisizioni alla moglie del 53enne.
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