Il mercato automobilistico europeo è rimasto stabile nel 2024, registrando un incremento dello 0,8% anno su anno e 10,6 milioni di nuove auto immatricolate nell'Unione Europea. I dati, diffusi dall'Acea, l'associazione dei costruttori europei, sono ancora lontani dai livelli pre-covid In particolare, Francia, Germania, Italia e Belgio hanno immesso meno auto sulle strade, mentre Spagna, Portogallo e Polonia hanno registrato un aumento delle vendite nel 2024.
Secondo i dati pubblicati dall'Acea, nel 2024 le auto ibride hanno preso il sopravvento sul mercato automobilistico europeo mentre le auto elettriche hanno perso terreno.
Per la prima volta dal 2020, la quota di mercato delle auto elettriche è scesa in Europa, al 13,6% su base annua (ma al 15,9% a dicembre). A causa dei prezzi di acquisto elevati, il mercato dei modelli elettrici risulta appesantito dalla rimozione dei sussidi in Germania, il più grande mercato d'Europa. Segno positivo, invece, per le vendite in Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Nel 2025 il mercato potrebbe subire un incremento grazie all'arrivo di modelli meno costosi.
Bene i veicoli ibridi: ritenuti più versatili dall'utenza, hanno conquistato il 30,9% del mercato. I modelli ibridi stanno erodendo la quota di mercato dei modelli a benzina (33,3%) e hanno addirittura raddoppiato la loro quota negli ultimi quattro mesi dell'anno, con buone vendite in particolare di Toyota e Renault. Male Stellantis (-7,3%), mentre Volkswagen cresce del 3,2%, trainato in particolare dal marchio Škoda.
Nel 2024 Stellantis ha venduto in Europa, Paesi Efta e Regno Unito 1.969.594 auto, il 7,3% in meno del 2023. La quota di mercato è scesa dal 16,5% al 15,2%. A dicembre le immatricolazioni del gruppo sono state 126.091, in calo del 6,7% rispetto allo stesso mese del 2023. La quota di mercato è pari all'11,6% a fronte del 12,9%.
"I lievi incrementi delle immatricolazioni di auto nel 2024 non devono trarre in inganno. La situazione del mercato nell'Europa Occidentale resta drammatica. Rispetto al quadro ante-pandemia, cioè al 2019, la contrazione è del 18%. A questo risultato negativo hanno contribuito notevolmente i cinque maggiori mercati nazionali, tutti in grave perdita rispetto al 2019 (Francia -22,4%, Germania -21,9%, Italia -18,7%, Spagna -19,2%, Regno Unito -15,5%)". E' il commento del Centro Studi Promotor. "Le cause sono ben note. L'incremento dei prezzi delle auto, imposto dagli investimenti per la transizione energetica e dalle difficoltà dell'economia - spiega il Csp - ha fatto si che siano soltanto le aziende a sostenere gli acquisti di auto, mentre è in difficoltà ovunque il mercato dei privati". Per quanto riguarda l'auto elettrica - osserva - nel 2024 nel complesso dei paesi dell'Europa Occidentale c'è stato un calo della quota al 15,4% dal 15,7% dell'anno precedente. Siamo largamente al di sotto degli obiettivi e a ciò si aggiunge che il costo sostenuto è stato elevatissimo. In particolare, nel Regno Unito, il paese che sta maggiormente sostenendo la diffusione dell'auto elettrica è stata raggiunta nel 2024 per le elettriche una quota del 19,6% contro il 16,5% del 2023. Questo risultato importante e molto al di sopra di quello degli altri quattro maggiori paesi dell'area che, insieme al Regno Unito, si accaparrano il 69,9% delle immatricolazioni, non è stato però sufficiente a raggiungere l'obiettivo "obbligatorio" fissato dal Regno Unito nel 20%. C'è poi un crollo della Germania in cui la quota delle elettriche è caduta nel 2024 al 13,5% dal 18,4% nel 2023, mentre gli altri tre grandi paesi sono rimasti sulle posizioni del 2023 (Francia al 16,9% dal 16,8% del 2023; Italia ferma al 4,2%; Spagna al 5,6% dal 5,4%). "E' assolutamente necessario - sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - che l'Unione Europea, responsabile della catastrofe del settore dell'auto, ponga termine alle sue liturgie istituzionali e affronti subito e concretamente i problemi del settore. La posta in gioco è elevatissima e si misura in termini di chiusura di fabbriche, disoccupazione, recessione economica, miseria per troppi. L'Unione Europea può permettersi di aspettare?"
"Nell'ultimo mese dell'anno il mercato europeo dell'auto torna ad avere segno positivo (+4,1%), portando l'intero 2024 a superare, come previsto, i 12,9 milioni di immatricolazioni, con volumi in rialzo di appena lo 0,9% rispetto al 2023. Rispetto al 2019 sono quasi 3 milioni di veicoli in meno". Lo afferma Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia. "Chiuso il 2024, il 2025 si prospetta un anno ancora sfidante per l'industria automotive europea, che - ricorda Vavassori - conta oltre 13 milioni di posti di lavoro nell'Ue e contribuisce a circa il 7% del suo Pil, e si trova ora a dover fronteggiare profondi cambiamenti strutturali e tecnologici, quali il percorso di decarbonizzazione, la digitalizzazione, nuovi competitor e un contesto geopolitico in evoluzione. È importante intervenire quanto prima per stimolare un'inversione di tendenza ed evitare perdite sostanziali a livello di occupazione e di creazione di valore, così da preservare la competitività europea e al tempo stesso raggiungere gli obiettivi climatici, garantendo una transizione equa per lavoratori e aziende".
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