Nello scorso anno, sommando i risultati finanziari di tutti i costruttori di auto del mondo, il fatturato delle aziende ha raggiunto lo strabiliante valore di 1,87 triliardi di euro, in aumento rispetto a 1,64 triliardi del 2018. Lo riferisce un rapporto dell'analista Felipe Munoz della società Jato Dynamics che mostra come, nonostante questo trend positivo, i profitti operativi sono scesi da 96,71 del 2018 a 86,38 miliardi di euro. Il calo complessivo degli utili - spiega Munoz - è attribuibile principalmente a mutamenti della situazione in Cina, che nel 2019 ha rappresentato il 29% delle vendite di veicoli in tutto il mondo, con l'introduzione di nuove rigorose normative sulle emissioni Cina VI e l'abolizione degli incentivi finanziari sostenuti dal Governo per i modelli elettrici. Il rapporto di Munoz rivela anche le enormi differenze nei margini operativi tra i vari marchi. La Ferrari ha registrato un margine operativo del 23,2% nel 2019, guadagnando per ognuna delle 10.131 auto vendute oltre 86.000 euro. Per ottenere lo stesso utile - evidenzia una tabella di Munoz - Bmw deve vendere 30 auto, Volvo 45, Renault 122, JLR 207, Ford 908 e Nissan 926. Tesla è stato lo scorso anno uno dei due soli marchi (con la Ferrari) a registrare una crescita a due cifre. Il rapporto osserva tuttavia che, sebbene il marchio statunitense abbia aumentato i numeri (368.000 unità vendute) sta ancora 'bruciando' denaro perché investe pesantemente nella propria crescita. Per ogni auto che ha lasciato la fabbrica, Tesla ha perso infstti 168 euro.
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