Il Carcere di Parma è l'istituto
più popolato dell'Emilia-Romagna. E' quanto emerge dai dati del
Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri secondo cui la
recente decisione del Dipartimento della giustizia minorile di
aprire una sezione di detenuti giovani adulti all'interno della
casa circondariale ha stravolto gli equilibri della popolazione
detenuta adulta in regione al punto di avere trasformato gli
Istituti penitenziari di Parma nel carcere con più detenuti del
distretto.
Ad oggi, viene evidenziato, il penitenziario di Parma ha
registrato oggi 773 presenze contro le 770 del carcere di
Bologna: "un fatto - sottolinea il Garante - anche storicamente
nuovo perché è da sempre quello di Bologna il carcere più grande
della regione. Lo svolgimento non è solo però dovuto al
trasferimento dei detenuti alta sicurezza da Bologna a Parma,
spostamento che si è reso necessario per liberare una sezione da
destinare al minorile, ma anche ad una impennata degli accessi
in carcere e di trasferimenti da altre carceri che hanno
interessato l'istituto ducale".
Guardando ai due istituti anche sotto altri profili, viene
argomentato ancora, "quello di Bologna è il carcere nel quale il
management penitenziario e il territorio sono più attivi
nell'inserimento di detenuti al lavoro e nell'avvio ai benefici.
Sono ben 9,3% dei ristretti che accedono a queste misure contro
il 4,1% a Parma, percentuale che sale al 6,6% se si tolgono dai
calcoli i detenuti di alta sicurezza che hanno percorsi
giuridici e trattamentali più complessi per permettere a loro
accedere ai benefici".
A giudizio del Garante, ad ogni modo, "entrambi gli istituti
restano due esempi di politiche efficaci per l'accesso ai
benefici dei ristretti: il 60% dei detenuti semiliberi presenti
in Emilia-Romagna provengono da Parma e Bologna, sebbene non
sempre questi percorsi non portino a collocazioni lavorative a
tempo indeterminato".
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