Tre scritte, in lingua slava, sono comparse stamani alla foiba di Basovizza, una delle quali è "Trst je nas" (Trieste è nostra) e un'altra "Trieste è un pozzo", nei pressi della foiba. Poco prima delle 10 sono giunti operatori che cominceranno a breve a cancellare le scritte.
"La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito", afferma la premier Giorgia Meloni.
Questa mattina è in programma una cerimonia alla foiba mentre lunedì ci sarà la cerimonia per Giorno del Ricordo, alla quale partecipa la sottosegretaria alla Pubblica istruzione Paola Frassinetti.
Le scritte sono apparse nella notte e sono state rinvenute stamane verso le 6 da alcuni addetti giunti alla foiba per iniziare l'allestimento dei palchi per la cerimonia solenne in programma lunedì.
Due scritte sono in lingua slovena, una ("E' un pozzo") in italiano. Una di queste riporta, tradotta, la frase "Morte al fascismo libertà al popolo" ("Smrt Fasizmu Svoboda Norodom"). Segue anche un numero, "161".
Una squadra di operai ha provato a rimuovere la vernice rossa con l'idropulitrice. Non riuscendo nell'intento si procederà ora con la tinteggiatura. Oggi alla foiba di Basovizza e al Centro documentale è in visita una scolaresca della provincia di Catania. Presenti anche la sottosegretaria Frassinetti e l'assessore regionale del Friuli Venezia Giulia Fabio Scoccimarro.
La stessa Frassinetti condanna l'episodio: "La scorsa notte un vile atto di vandalismo ha colpito la Foiba di Basovizza, luogo simbolo della nostra memoria storica. Proprio nei giorni che precedono il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, sono comparse scritte offensive in lingua slava, tracciate con vernice rossa. Un gesto inaccettabile, che offende il ricordo delle vittime e ostacola il cammino verso una memoria condivisa. È tempo di superare simboli divisivi e di promuovere una vera riconciliazione, fondata sulla verità e sul rispetto della storia. Oggi sarò a Basovizza con alcune scolaresche per spiegare a ragazze e ragazzi il significato di questa tragedia e quanto sia grave un gesto come questo, che uccide ancora una volta le tante vittime di una pagina così dolorosa della nostra storia".
Per il presidente della Camera Lorenzo Fontana, "lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe. Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. La memoria e il rispetto devono essere pilastri irrinunciabili del nostro vivere civile".
Un "ignobile atto di vandalismo": è il commento a caldo della sottosegretaria al ministero dell'Economia delle Finanze e segretario di Forza Italia in Fvg, Sandra Savino. "E' un'offesa alla memoria storica e al dolore di un'intera comunità. Sfregiare un luogo simbolo del sacrificio di tanti italiani è un gesto vile, che cerca di riaprire ferite mai del tutto rimarginate", prosegue Savino ricordando che si è "a poche ore dal Giorno del Ricordo".
"Questo attacco non è solo un atto di vandalismo, ma un tentativo deliberato di minare la memoria e la riconciliazione. Non possiamo permettere che l'odio e l'intolleranza abbiano spazio nel nostro Paese".
Savino ha espresso "piena solidarietà alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che si battono per mantenere viva la verità storica. Confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine per assicurare tempestivamente alla giustizia i responsabili di questo atto provocatorio e offensivo. La storia non si cancella e la memoria non si piega alla prepotenza di chi vorrebbe riscriverla - conclude Savino - Oggi più che mai, dobbiamo ribadire con forza il nostro impegno per la verità e il rispetto."
"Ogni anno, con l'avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza. Le istituzioni devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi - per troppi anni dimenticati - che i popoli di queste terre hanno vissuto". E' il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
"Condanno con fermezza il vile gesto delle scritte oltraggiose comparse oggi; un atto ignobile che offende la memoria delle vittime e ferisce l'intera comunità. La storia e il rispetto non si cancellano con l'odio. Il Friuli Venezia Giulia non tollera simili provocazioni", prosegue Fedriga "Purtroppo - conclude - ci sono ancora studiosi o pseudostudiosi revisionisti, negazionisti, riduzionisti che non fanno un favore al ragionamento libero, minando continuamente la verità. Quando non c'è verità, non c'è libertà".
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