Ha colpito Isabella Tregnaghi, 89
anni, cinque volte al capo e al collo con un coltello da cucina
comprato la mattina stessa. Potenzialmente letale è stato il
taglio di circa 9 centimetri inferto sul lato sinistro del
collo. Altre ferite sono state riscontrate sugli arti, sul
fianco e sull'addome. Una condotta, quella di Erika Podmenich,
58 anni, "frutto di una determinazione omicida di smodata
violenza". "Innegabile" dunque "l'esistenza di una reale
pericolosità sociale". Sono alcune motivazioni che hanno spinto
il gip di Trieste, Marco Casavecchia, come anticipato dalla Tgr
Rai Fvg, a disporre la misura cautelare della detenzione in
carcere per la donna accusata di aver ucciso l'89enne lunedì
scorso nella sua abitazione di via delle Beccherie 7. Esclusi i
domiciliari; riconosciuto il pericolo di reiterazione del reato,
non quello di fuga.
Podmenich, sottolinea il gip nell'ordinanza, è capace di
"azioni di non comune ferocia" e di "preordinate e insidiose
condotte predatorie". La 58enne è indagata anche per altri due
episodi denunciati tra febbraio e marzo da altre due donne che
sarebbero verosimilmente state narcotizzate durante un caffè e
successivamente derubate.
Intanto continuano le indagini dei carabinieri, coordinati
dalla Procura di Trieste, per chiarire quanto accaduto in via
delle Beccherie poco prima delle 13 di lunedì, quando Podmenich
si trovava a casa dell'89enne. Secondo alcune ricostruzioni, la
donna, che indossava guanti di pelle, avrebbe anche tentato di
soffocare l'anziana con una sciarpa. Vestiti sporchi di sangue,
refurtiva e coltello sono stati gettati in un cassonetto in
un'area distante dal luogo del delitto. Resta da chiarire il
movente: non convincerebbe il fatto che in sede di
interrogatorio Podmenich avrebbe riferito di aver agito al
culmine di un litigio perché stanca di subire pressioni
dall'anziana.
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