Se sulla questione dazi
"l'Italia pensa di cavarsela basandosi sull'amicizia" con gli
Stati Uniti "abbiamo già visto che non solo non conta, ma ci
penalizza allo stesso modo, se non di più, perché noi siamo il
secondo paese manifatturiero d'Europa, tra i primi 5 al mondo, e
abbiamo un surplus commerciale con gli Usa nettamente a nostro
vantaggio". Lo ha sottolineato l'europarlamentare e presidente
del Pd, Stefano Bonaccini, a margine di un incontro a Pordenone.
"Penso che adesso tocchi all'Ue - ha precisato - prendere
contromisure" imponendo ad esempio "dazi alle big tech" e "spero
che Meloni stia insieme ai principali leader europei nel mettere
risorse a disposizione dei settori colpiti". "L'Ue deve reagire
compatta. Non dobbiamo mostrarci spaventati perché possiamo
anche noi fare male agli Stati Uniti: non è quello che vorremmo
ma è partita da lì la controffensiva".
Bonaccini ha ricordato che "non solo Salvini e Vannacci hanno
detto che i dazi potrebbero non essere un dramma, ma hanno detto
che sono un'opportunità": questi "sono dazi che rischiano di
farci molto male".
E riferendosi al territorio, ha concluso: "Il nord-est per
quota pro capite, è nettamente la circoscrizione italiana che
più esporta grazie alle sue imprese". Con i dazi "sarà un colpo
durissimo". "E si configura per la destra in una figuraccia
drammatica", per chi "dalla Lega o da Fdi" spiegava "che
l'amicizia di Meloni con Trump e Musk avrebbe evitato all'Italia
i dazi".
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