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Torre Piloti: Chiello, processo è lotta per la verità

Torre Piloti

Torre Piloti: Chiello, processo è lotta per la verità

Donna perse figlio, inchiesta su costruzione edificio merito suo

GENOVA, 05 aprile 2018, 20:23

Redazione ANSA

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 "Questa è una battaglia per la verità e per la giustizia. Lì davanti le navi sfioravano le finestre. E' un insulto alla mia intelligenza e a quella degli italiani: non mi possono dire che non avevano capito che lì passavano giganti dei mari e che era pericoloso". Lo ha detto Adele Chiello, la mamma di Giuseppe Tusa, militare della Capitaneria di porto, morto nel crollo della Torre piloti nel maggio del 2013, in occasione dell'udienza preliminare sulla costruzione della Torre piloti del porto di Genova che crollando dopo l'urto della Jolly Nero causò 9 morti il 7 maggio 2013. La Chiello, grazie alla quale si è arrivati a indagare sulla costruzione della Torre, è entrata in aula con la foto del figlio ed è rimasta fuori anche dopo l'udienza preliminare. "Noi abbiamo avuto il coraggio di cercare la verità. Chi non ha avuto coraggio è stato l'ammiraglio Angrisano che mi aveva scritto tempo fa che questa era la mia verità".
   

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