Il Consiglio regionale della
Lombardia ha approvato due mozioni, una della Lega e una di FdI,
che chiedevano di esentare dal ticket sanitario le donne vittime
di violenza. Nel documento di FdI sono confluite anche delle
richieste del Pd, come allargare il campo a tutte le vittime di
violenza "basata sul genere", con tempi rapidi per l'esenzione e
campagne informative.
Il documento del Carroccio impegna la giunta ad adottare
misure idonee per introdurre l'esenzione dal pagamento del
ticket sanitario per tutte le prestazioni mediche e psicologiche
correlate alla violenza subita. Quello di FdI, invece, entra nel
merito delle prestazioni, chiedendo di esentare in particolare
visite ginecologiche, infettivologiche, psichiatriche, esami
ematochimici e sierologia per malattie sessualmente trasmesse,
tamponi microbiologici vaginali e cervicali e colloqui
psicologici.
Anche il Pd aveva presentato un suo documento, che parlava di
violenze di genere, anche se poi le richieste - istituire un
codice di esenzione regionale dalla compartecipazione alla spesa
sanitaria a favore delle vittime di violenza per motivi legati
all'orientamento sessuale e di genere e estendere l'applicazione
dell'esenzione anche agli orfani di femminicidio, insieme a
tempi rapidi e campagne informative - sono confluite nel
documento di FdI approvato dall'Aula. La Lega, pur votando la
mozione di FdI, ha voluto comunque mantenere anche il proprio
documento concentrato solo sulle donne vittime di violenza e
senza il tema delle violenze di genere. La consigliera di FdI
Alessia Villa, rivolgendosi ai colleghi del Carroccio, ha
sottolineato che sarebbe stato meglio arrivare a "una
convergenza unitaria" con una sola mozione.
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