Nella Giornata nazionale di
educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli
operatori sanitari e sociosanitari che si celebra oggi 12 marzo,
l'Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno, con il
coinvolgimento degli studenti dei corsi di laurea di
infermieristica e di radiologia medica per immagini e
radioterapia della Facoltà di medicina e chirurgia
dell'Università Politecnica delle Marche (Univpm), è scesa in
campo per sensibilizzare su questa tematica.
Alle 12.30 di stamattina 85 studenti dell'Univpm hanno dato
vita a un flash mob fuori dall'ospedale 'Mazzoni': in camice
monouso e in fila indiana, i futuri operatori sanitari sono
usciti dall'ingresso principale del nosocomio ascolano e si sono
diretti verso il giardino dove si sono disposti a forma di
fonendoscopio, simbolo della professione medica. Qualcuno di
loro aveva in mano un cartello con scritto: "Operatori sanitari
di oggi e di domani: se mi aggredisci, chi ti cura?".
"Abbiamo organizzato questo flash mob insieme all'Università
Politecnica delle Marche per una causa che non può più essere
ignorata: dire basta alla violenza contro gli operatori
sanitari. E lo abbiamo fatto con gli operatori sanitari di
domani": così la direttrice generale dell'Ast di Ascoli, Maria
Bernadette Di Sciascio - Ogni giorno medici, infermieri,
tecnici, operatori sociosanitari e tutto il personale impegnato
negli ospedali e nei servizi territoriali dedicano le proprie
energie, la propria professionalità e, soprattutto, la propria
umanità alla cura degli altri. Eppure, troppo spesso, sono
costretti a subire aggressioni fisiche e verbali, atti di
violenza che feriscono, non solo fisicamente, ma anche la
dignità di chi si dedica alla salute della collettività. Un
ospedale, un ambulatorio, una postazione di emergenza devono
essere luoghi di cura e rispetto, non di paura. Non possiamo
accettare che chi è qui per aiutare venga aggredito. - ha
concluso - È un fenomeno che, non solo mette a rischio la
sicurezza degli operatori, ma compromette la qualità
dell'assistenza per tutti".
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