"Se torno in Libia le mie figlie mi sparano, non possono tornare". Bruno Cacace, il tecnico italiano rapito in Libia e liberato venerdì dopo un mese e pezzo di prigionia, parla nel cortile di casa a Borgo San Dalmazzo. Con lui c'è la figlia Stefania e la mamma, Maria Margherita Forneris. In serata è previsto l'arrivo dell'altra figlia, Lorenza, che vive a Parigi. "Io piango poco, ma le mie figlie hanno pianto molto", racconta il tecnico italiano, che dice di "star bene e di avere dormito questa notte".
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