Il Museo Nazionale del Cinema
ospita dal 14 aprile al 26 giugno sulla cancellata storica della
Mole Antonelliana Torino la città al lavoro di Vittorio
Zumaglino, a cura di Roberta Basano ed Elena Boux,
un'esposizione di 25 fotografie in bianco e nero scattate negli
anni '30 da Vittorio Zumaglino e di cui il Museo conserva
l'archivio fotografico.
Zumaglino ha raccontato, con il gusto del suo tempo, i
cambiamenti di Torino durante il ventennio fascista, ritraendo
cantieri, stabilimenti, macchine e uomini al lavoro, tutti
simboli della modernità. Le immagini documentano il nuovo ciclo
di urbanizzazione nel periodo tra le due guerre, con la città
che si trasforma, con edifici e modelli architettonici che la
rendono ad uso e consumo della borghesia, la nuova classe
emergente, figlia della forte crescita industriale della città.
Le fotografie in mostra non si esauriscono nella semplice
documentazione, ma rivelano lo sguardo di Zumaglino sulla città
o sulla fabbrica intese come organismi viventi in cui ogni parte
è in relazione con l'altra, l'operaio e il suo lavoro, un
passante e la città. "Questo omaggio vuole essere il primo passo
verso la valorizzazione di uno dei più importanti fotografi
italiani della prima metà del '900, la cui opera in realtà è
praticamente sconosciuta -sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De
Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema -
in attesa di dare alle stampe nel 2024 un volume con un'ampia
selezione delle più belle immagini del fondo Zumaglino, che
conta oltre 28.000 fotografie ed è stato donato nel 1992 al
Museo Nazionale del Cinema dalla figlia Piera, figura centrale
del movimento femminista italiano".
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