Non tanto a parole ma soprattutto nei fatti bisogna rispondere alla "preoccupante torsione bigotta" dell'America di Trump. Luca Guadagnino, insieme a Daniel Craig, sta presentando in Italia il suo film Queer, in uscita il 17 aprile con Lucky Red dopo l'anteprima mondiale alla Mostra di Venezia, tratto dal romanzo di William S. Burroughs che è un inno alla diversità, e promette di continuare su questa strada anche con il prossimo che inizierà a girare.

Non quindi 'After the Hunt', thriller con Julia Roberts di cui sono terminate le riprese, ma il successivo. Sono tanti i progetti in cui il regista è impegnato ma una ideale connessione sembra esserci con un altro annunciato adattamento cinematografico, quello di Camere separate, ultimo romanzo pubblicato da Pier Vittorio Tondelli. "Nel modo in cui ho lavorato tutta la mia esistenza , nel privilegio che ho avuto di lavorare con molte personalità nelle storie che ho cercato, nelle fonti finanziarie che ho trovato, nei posti e nei modi in cui i miei film sono stati distribuiti - spiega Guadagnino con accanto Daniel Craig - ho sostanzialmente e in maniera totalmente desiderante applicato tutte le politiche che si possono definire di diversità, equità e inclusione". Quelle stesse che l'amministrazione Trump sta chiedendo anche ai fornitori europei di cancellare.

"Il mio prossimo film, quello che devo ancora girare, non avrà in alcun modo timore di continuare nella direzione di ricerca con cui vado", dice il regista. "Vivo in Gran Bretagna. Ho vissuto negli Stati Uniti fino all'anno scorso quindi non ho vissuto quello che sta succedendo adesso, quindi non posso parlarne. E' un momento difficile per alcuni. Dobbiamo essere molto preoccupati per certe cose ma non per tutto" aggiunge Daniel Craig, che come regola di lavoro non guarda al passato ma al futuro e quindi ha archiviato il suo William Lee - l'alter ego di Burroughs, che in Messico si innamora di un giovane da poco congedato dalla marina e con lui parte in viaggio, protagonista di Queer - e soprattutto il suo James Bond.

"Chiunque lo interpreti" ora che lui ha lasciato la saga di 007 "onestamente non mi interessa" si limita a dire augurando buona fortuna ai produttori Amy Pascal e David Hayman con la speranza che "facciano qualcosa che fra dieci anni continuerà a piacere ed entusiasmare chi va al cinema. Questo è il motivo per cui si fanno tutti i film", spiega Craig stasera ospite tv a Che tempo che fa da Fabio Fazio sul Nove. Lo stesso motivo per cui è stato girato 'Queer' che Guadagnino ha letto nel 1988, allora adolescente a Palermo, affascinato dalla parola di Burroughs "deflagrante, provocatoria, libera". 'Non sono diverso, sono disincarnato' è una frase che torna due volte nel film, detta da entrambi i protagonisti, e in qualche modo ne spiega l'essenza, ovvero da un lato la repressione che ciascuno dei due protagonisti esercita su se stesso "mettendosi in scacco matto" ma anche "il desiderio sconfinato di ciascuno verso l'altro". A sottolineare i loro stati d'animo, c'è la musica: anche Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, perché "ci siamo detti 'facciamo in modo che il dolore profondo che risuona nell'urlo di Kurt Cobain possa diventare il partner emotivo di Lee'" spiega Guadagnino, che ha guardato anche alla musica precedente ai Nirvana (New Order) e a quella che ne è derivata come i suoi amici Verdena con due canzoni "che sono molto piaciute negli Stati Uniti. Mi auguro che questo apra a loro un nuovo territorio". D'altronde "la musica - conclude - è un ponte che fa attraversare i momenti, le epoche, tutte le forme di ottusa censura".
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