La legge italiana non prevede l'esenzione dal ticket sanitario per i minori in affidamento: un vuoto normativo che una proposta di legge presentata da Sara Canu (Riformatori) mira a colmare.
"Altre Regioni come l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana e la Sicilia sono già intervenute - spiega la consigliera - è ora che lo faccia anche la Sardegna. Vogliamo dare un segnale concreto alle comunità e alle famiglie a cui vengono affidati i minori".
Il documento è bipartisan e comprende le firme, oltre che di Michele Cossa (Riformatori), anche di Elena Fancello (Psd'Az), Pietro Moro (Udc), Roberto Caredda (Misto), Carla Cuccu (M5S) e Rossella Pinna (Pd). "In attesa di approvare una norma organica - annuncia Cossa - presenteremo subito un emendamento alla prossima variazione di bilancio. Credo che nessuna forza politica farà mancare il suo appoggio". L'emendamento è già pronto: per assicurare le cure a tutti i minori in affidamento occorrerà reperire circa 600mila euro.
Il testo della proposta prevede l'accesso prioritario alle prestazioni del servizio sanitario regionale per tutti i minori affidati alle comunità o alle famiglie, l'esenzione dai ticket nei i primi due anni per tutti ragazzi in affidamento o in adozione, l'esenzione per i neomaggiorenni, tra i 18 e i 21 anni, inseriti in strutture socio-educative. Cossa ipotizza anche l'eventualità di comprendere tra i beneficiari donne vittime di violenza o i papà separati che si trovano in gravi difficoltà economiche.
Alla presentazione ha preso parte anche Suor Anna della Comunità San Vincenzo di Cagliari: "Spesso chi arriva da noi è in condizioni fisiche e psicologiche precarie, i ragazzi hanno bisogno di cure dentali o di visite specialistiche i cui costi non sono coperti dalle rette pagate dai Comuni. Spesso ci aiutano medici volontari ma non basta. Serve una legge che assicuri la piena assistenza sanitaria a tutti".
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