Nina Puddu è la nuova delegata
regionale dell'associazione nazionale "Le donne del Vino, nata
per valorizzare il ruolo delle donne nella filiera enologica.
Quarantasei anni, di Oliena, la produttrice di vino, olio e
salumi succede ad Elisabetta Pala e guiderà l'associazione per
il prossimo triennio. Sarà affiancata da due vice-delegate, la
sommelier Maria Cristina Mamusa e la ristoratrice Maria Luisa
Carcangiu Bayre. Fanno parte della delegazione sarda 40 socie
tra produttrici, enologhe, enotecarie, ristoratrici, esperte di
marketing, comunicazione e giornaliste.
"C'è bisogno della collaborazione e sinergia tra
professioniste in un campo, quello legato al vino in tutte le
sue declinazioni, ancora marcatamente maschile, a partire dai
numeri e dalle posizioni apicali - spiega all'ANSA la neo
delegata - Anche in questo triennio proseguiremo con il prezioso
lavoro di chi mi ha preceduto dando un'impronta personale
attraverso iniziative mirate". Per l'8 marzo, ad esempio, anche
in Sardegna si sta preparando un evento trasnazionale sul tema
"Donne vino, un mondo unito".
Nina Puddu lavora nell'azienda di famiglia, passata dal padre
a lei e ai suoi fratelli. "Mio padre non ha fatto mai
distinzioni di genere - racconta l'imprenditrice - ha disegnato
ruoli paritari. Da subito mi ha permesso di stare in vigna e in
cantina, dialogare con gli enologi, partecipare alle
degustazioni guidate. Non tutte hanno questa fortuna. Le donne
nelle aziende vitivinicole spesso stanno in ufficio o si
occupano di comunicazione. Qualcosa sta cambiando, ma c'è un gap
da recuperare. Come associazione - promette - ci impegneremo
sempre più per dare il giusto valore alle competenze e
valorizzare in questo settore il ruolo delle donne".
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