Con 3 voti a favore, 6 astenuti e
17 contro il consiglio comunale di Palermo, in mattinata, ha
bocciata la delibera che prevedeva il raddoppio dell'addizionale
Irpef per i palermitani. Presenti a Sala delle Lapidi 26
consiglieri su 40. Nel provvedimento l'amministrazione comunale
aveva proposto l'aumento all'1,57% il primo anno e quasi 1,8% il
secondo anno della tassa rispetto all'attuale 0,8%. L'atto era
propedeutico al via libera al cosiddetto piano di riequilibrio
fondamentale per evitare il dissesto finanziario.
"La bocciatura della delibera per l'aumento dell'Irpef, proposta
dal sindaco Orlando, eviterà l'ennesima stangata ai cittadini
che si sarebbero visti raddoppiare le tasse senza avere nulla in
cambio - dicono i consiglieri comunali di Italia Viva Dario
Chinnici, Francesco Bertolino, Paolo Caracausi, Carlo Di Pisa e
Totò Orlando -. A essere bocciata è stata l'arroganza di questa
amministrazione che ancora una volta era pronta a mettere le
mani nelle tasche dei palermitani per coprire i propri
fallimenti. Adesso chiediamo che l'intero piano di riequilibrio
e il conseguente accordo con lo Stato vengano rivisti e discussi
dal prossimo sindaco con più autorevolezza".
Per Igor Gelarda della Lega si tratta di "una delibera che stava
alla base di un piano di riequilibrio assolutamente farlocco e
privo di qualsiasi fondamento. Non sono per il partito del
dissesto. Ma non si può neanche continuare a navigare a vista
come ha continuato a fare questa amministrazione comunale.
Questa volta il consiglio ha detto no. Resta una sola cosa al
sindaco Orlando, sindaco di questa città che lui ha portato al
fallimento, di dimettersi ancora prima che si voti a giugno".
Per Fabrizio Ferrandelli di +Europa "Il blitz è fallito. Venerdì
Orlando e la sua maggioranza sono scappati dal Consiglio
comunale facendo saltare il numero legale al momento di votare
la delibera che avrebbe bocciato il raddoppio dell'addizionale
Irpef per i cittadini di Palermo. Oggi hanno cercato invece di
ritirare la delibera, per poi ripresentarla e aggirare
l'ostacolo. Non ce l'hanno fatta: bocciata sia la delibera che
la richiesta di rinvio".
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