Scende il numero degli avvocati in
Italia: al 31 dicembre 2024, infatti, si registra un calo degli
iscritti a Cassa forense (l'Ente previdenziale della categoria
professionale), giunti a "233.260, con una flessione dell'1,6%,
rispetto all'anno precedente", laddove nel 2020 erano 245.030.
Un 'trend', questo, "determinato da fattori economici e
dall'evoluzione del mercato", in cui "il saldo negativo tra
iscrizioni e cancellazioni risulta più marcato tra le colleghe
(meno 2.140 unità) ed è indice della difficoltà di conciliare le
esigenze di vita con quelle lavorative".
È quel che si legge nell'introduzione del rapporto Cassa
forense-Censis sull'avvocatura, scritto dal presidente dello
stesso Istituto pensionistico Valter Militi; il dossier,
presentato stamani, a Roma, "conferma l'invecchiamento della
professione", con l'età media degli iscritti salita a 48,9 anni,
rispetto ai 42,3 anni di vent'anni fa, mentre il numero di
avvocati pensionati è passato da 29.868 nel 2019 a 34.719 nel
2024.
Militi mette, poi, in luce come "elemento di rilievo" la
percezione del futuro da parte degli avvocati: se, osserva, "è
vero che il numero dei colleghi (il 33,3% degli intervistati)
che considera l'idea di lasciare la professione, immaginando una
maggiore soddisfazione con altre attività, è importante, il dato
è in calo rispetto agli anni precedenti", sostiene il presidente
della Cassa.
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