"Con me hanno tutti da perdere, perché io sono un tedesco nato, peggio di un tedesco. I tedeschi dovrebbero venire a scuola da me per imparare il tedesco buono e fare i tedeschi. I tedeschi non sono questi che abbiamo in Germania. Il tedesco sono io". Così Totò Riina rappresentava la sua vocazione autoritaria parlando in carcere con il capomafia pugliese Alberto Lorusso. La conversazione fa parte del gruppo di intercettazioni ambientali depositato al processo Stato-mafia.
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