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Minorenni armati a Napoli, preside chiede il metal detector

Minorenni armati a Napoli, preside chiede il metal detector

E Tribunale dei Minori accelera i giudizi con un collegio ad hoc

NAPOLI, 14 gennaio 2025, 12:53

Redazione ANSA

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Metal detector agli ingressi degli istituti scolastici per arginare il fenomeno preoccupante che vede giovani e giovanissimi andare in giro armati. A chiederlo, più volte, racconta in una intervista al Mattino, è stata la preside di una scuola napoletana che si trova nel quartiere di Ponticelli. La dirigente scolastica dell'istituto tecnico tecnologico "Marie Curie" Valeria Pirone, spiega che in diverse occasioni gli studenti sono stati trovati in possesso di coltelli e che, ormai, "l'uso delle armi tra i ragazzi e diffuso a tutti i livelli, anche in famiglier per così dire 'insospettabili'".
    "Tante volte - sottolinea Pirone - ho invocato la necessità di installare dei metal detector... ho avuto un incontro in prefettura su questa e su altre questioni in merito alla sicurezza e ho chiesto di potenziare i controlli delle forze dell'ordine... dovevamo partire lo scorso settembre... finora abbiamo avuto dei controlli solo per possesso di droga.
    Aspettiamo, siamo fiduciosi". La dirigente dice di avere anche sequestrato armi da taglio ai suoi studenti dopo essere venuta a conoscenza che alcuni mostravano i coltelli "a mò di minaccia" e spiega che nella sua scolaresca figurano anche ragazzi finiti sotto processo per avere accoltellato i compagni: "non ci stanchiamo di lottare - afferma - e di insegnare loro la giusta via".
    Intanto, presso il tribunale dei minorenni di Napoli, nasce un collegio ad hoc proprio per giudicare per direttissima i ragazzini armati. Una svolta dell'autorità giudiziaria partenopea, impressa da Paola Brunese che presiede il nuovo organismo. La decisione è frutto dell'interpretazione di una norma del 1992. "Meno burocrazia - spiega il magistrato al Mattino - meno passaggi a vuoto: per essere efficace, la macchina della giustizia deve essere anche spedita".
    In sostanza si tratta di una risposta immediata alla diffusione delle armi tra i giovanissimi, e anche un efficace meccanismo per evitare che i fascicoli su questo crescente fenomeno rimangano accatastati negli scaffali. Com'è noto, tra Napoli e provincia, nei weekend si registra un aumento dei sequestri che genera solo un mare di burocrazia e poche efficaci risposte al fenomeno.
   

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