"La ricostruzione delle istituzioni
accademiche di Gaza non è solo una questione di istruzione; è
una testimonianza della nostra resilienza, determinazione e
impegno incrollabile nel garantire un futuro alle generazioni
future". Lo hanno riferito gli attivisti del Comitato per la
Palestina di Udine, che la notte scorsa hanno esposto alcuni
striscioni di protesta in città, annunciando la partecipazione
alla manifestazione regionale in programma domani a Trieste.
"Oggi, giornata internazionale dell'educazione, vogliamo
ricordare i diritti calpestati di centinaia di migliaia di
alunni e studenti palestinesi a Gaza e nella Cisgiordania -
hanno aggiunto - La distruzione del sistema educativo è da
sempre parte della strategia israeliana per cancellare identità
e storia palestinesi. Il termine 'scolasticidio', coniato
durante l'aggressione a Gaza del 2009, descrive la deliberata
soppressione della conoscenza indigena e della continuità
culturale attraverso la distruzione del sistema scolastico di
una comunità".
Il Comitato denuncia che "a fine ottobre Israele ha vietato
le attività dell'Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite che gestisce
284 scuole a Gaza e 96 in Cisgiordania e Gerusalemme Est). La
distruzione fisica delle infrastrutture scolastiche durante
l'ultimo attacco israeliano ha colpito tutte le 12 università di
Gaza e almeno l'88 per cento di tutte le scuole di Gaza. A fine
dicembre, un rapporto Ocha ha fatto presente che quasi 12mila
studenti e 481 docenti erano stati uccisi e, rispettivamente,
19mila e 2.569 erano stati feriti".
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