Quasi il 40% dei migranti nei centri
Sai (Sistema accoglienza integrazione in capo agli enti locali)
a fine 2023 arriva dai paesi "sicuri", scelti per decreto dal
Governo Meloni. A dirlo sono ActionAid e Openpolis con il
report "Accoglienza al collasso. Centri d'Italia 2024".
"Nel 2023 è stata introdotta - viene ricordato - la possibilità
di trattenere i richiedenti asilo in ingresso con procedure
accelerate in frontiera, come si tenta di realizzare anche nei
centri extraterritoriali in Albania. La maggior parte delle
richieste di asilo di persone provenienti da paesi considerati
'sicuri' viene respinta, ma non succede per tutti. A fine 2023
nel Sai erano ospitate 12.169 persone provenienti da questi
paesi, il 39,3% del totale. Non si tratta quindi di territori
sicuri, non ovunque e non per tutte le persone. Poiché le
procedure accelerate non sono applicabili a minori e persone con
vulnerabilità, comprese donne". ActionAid e Openpolis stimano
che siano accolti nel Sai circa 5.400 uomini adulti provenienti
da paesi 'sicuri'.
Quanto alle presenze nei centri di accoglienza straordinaria
per minori stranieri non accompagnati (Msna) nel 2023 crescono
del 63,9%: 1.773 minori (il 26% di quelli accolti
complessivamente), "una cifra impressionante - viene fatto
notare - a maggior ragione se si considera che nel 2020 il dato
riguardava appena 48 minori (l'1,5% degli accolti)". Nel 2023
erano 77 i bandi per i Cas minori, mentre sono stati 48 (di cui
17 senza gara pubblica) nei primi 8 mesi del 2024. Inoltre, sono
stati 740 i minori sopra i 16 anni inseriti in centri per adulti
nel 2023. A fine agosto del 2024 erano 284 i minori soli ancora
accolti in strutture governative che ospitano adulti. Nei Sai
però, tra gennaio e agosto del 2024, i posti per minori non
accompagnati lasciati liberi sono stati in media 144. "La
situazione dei minori soli è allarmante - sottolinea Fabrizio
Coresi, esperto Migrazione ActionAid - e molto preoccupante
l'atteggiamento del Ministero dell'Interno. Il Viminale aggira
una sua specifica responsabilità e nei fatti non garantisce il
diritto all'accoglienza dignitosa, neanche per i minori".
Dall'indagine emerge, inoltre, che nei Sai ci sono sempre più e
donne e per lungo tempo. Tra 2014 e 2023 le donne nel Sai a fine
anno aumentano di circa 5 volte, mentre gli uomini non sono
nemmeno raddoppiati. Una tendenza che va rinforzandosi: il
decreto-legge 133/2023 individua tutte le donne richiedenti
asilo come "vulnerabili" e di riflesso convoglia la loro
accoglienza nei centri del Sai, creando - dice ActionAid - le
premesse per una "femminilizzazione" del sistema con il rischio
di non riuscire a rispondere ai reali bisogni delle donne.
ActionAid e Openpolis lamentano anche l'assenza di trasparenza
sul rilascio di dati: nonostante la vittoria al Tar del 2020 e
quella al consiglio di stato del 2022, le due organizzazione
sono costrette a tornare in tribunale: il 19 marzo è fissata
l'udienza.
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