/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Perché la Festa del Papà è il 19 marzo? Dalle origini ai dolci, tutto sul giorno di San Giuseppe

Perché la Festa del Papà è il 19 marzo? Dalle origini ai dolci, tutto sul giorno di San Giuseppe

La tradizione religiosa e quella contadina, le date differenti nel mondo, la storia delle frittelle

18 marzo 2025, 14:04

Redazione ANSA

ANSACheck
Un papà con il figlio (fonte Freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un papà con il figlio (fonte Freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Festa del Papà si festeggia il 19 marzo nei paesi cattolici perché è legata a San Giuseppe, padre putativo di Gesù, che, secondo la tradizione religiosa, morì il 19 marzo

Le origini della festa e la tradizione contadina

Le origini della Festa risalirebbero al Medioevo, ma è nel 1479 che papa Sisto IV inserì la festività nel calendario romano. Nel 1871 la Chiesa Cattolica proclamò San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa Universale. Una volta, in Italia, il 19 marzo era considerato giorno festivo, ma nel 1977 con una legge divenne feriale. In Svizzera e in alcune zone della Spagna è invece ancora un festivo.

La festa cade alla fine dell’inverno e in attesa della primavera, è quindi legata anche al ciclo delle stagioni, ai riti propiziatori e di purificazione per un buon raccolto, che era fondamentale per la sopravvivenza delle famiglie, che si celebravano nella cultura contadina e che si concludevano con grandi falò attorno ai quali si radunava tutta la comunità. Nelle piccole realtà rurali sono celebrazioni ancora in uso.

La festa nel mondo

La Festa del Papà si festeggia anche in altri Paesi, in date differenti e seguendo altre tradizioni locali. Ad esempio, in Germania coincide con il giorno dell’Ascensione, 40 giorni dopo Pasqua. Una delle tradizioni è quella di formare comitive di uomini che spingono un carretto pieno di alcolici e festeggiano bevendo in compagnia. Negli Stati Uniti si festeggia il 19 giugno, proclamata festa nazionale nel 1966 dal presidente Johnson. Le origini si devono ad una donna, Sonora Smart Dodd, che nel 1910 ebbe l’idea di ricordare i padri, in particolare il suo che, dopo la morte di parto della moglie, crebbe sei figli da solo. In Danimarca si festeggia il 5 giugno, insieme alla giornata della Costituzione. In Austria la prima domenica di settembre, mentre in Cina l’8 agosto. In Thailandia invece è correlata al compleanno di Re Rama IX, morto nel 2016 e considerato il “padre della patria”, avendo regnato per oltre 70 anni.

Ogni festa ha i suoi dolci, anche questa

La tradizione dei fritti e delle frittelle o del dolce fritto a San Giuseppe ha una sua spiegazione, sempre legata alla tradizione religiosa: si narra infatti che, con l’editto di Erode e la fuga in Egitto con Maria e Gesù, San Giuseppe dovette vendere frittelle per mantenere la famiglia.

Per la Festa del Papà a Roma sono di tradizione i Bignè di San Giuseppe, pasta choux fritta o al forno, ripiena di crema pasticcera. A Napoli c’è la zeppola di San Giuseppe fatte sempre con pasta choux, ma a ciambella, guarnite con crema pasticcera e amarena o marmellata di amarena.

In Emilia sono tipiche le raviole bolognesi, mezzelune di pasta frolla con un ripieno di mostarda bolognese.  In Italia centrale, soprattutto in Toscana e in Umbria, si mangiano le frittelle di riso, preparate con riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquori e poi fritta. In Sicilia troviamo a Palermo la Sfincia di San Giuseppe, una frittella ricoperta in superficie con crema di ricotta e gocce di cioccolato, granella di pistacchi e canditi. Le avrebbero inventate suore del Monastero delle Stimmate di Palermo, inizialmente come semplici frittelline ricoperte di miele; la ricetta originale fu poi leggermente modificata dai pasticcieri del posto. Nel Catanese dolci di riso con miele d'arancio, zucchero a velo e cannella.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza