"In
questi casi non ci sono parole. Ringrazio le autorità italiane e
auspico che siano individuate le responsabilità". A parlare è
Loei Arafat, lo zio della giovane farmacista arabo-israeliana
Janan Suliman morta nell'incidente della funivia del Faito e del
fratello Thabet, rimasto gravemente ferito e ricoverato all'
ospedale del Mare, a Napoli. Giunto nella serata di ieri in
Italia l'uomo si è recato dapprima all'obitorio di Castellammare
di Stabia e successivamente al commissariato di polizia.
Loei Arafat, che ha studiato in Italia (si è laureato a
Macerata nel 1997), dice di aver sentito i nipoti una settimana
fa: "I loro genitori non sono venuti in Italia perché sono
rimasti accanto agli altri figli", spiega.
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