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Impedì trasferimento Giganti, archiviazione per sindaco Cabras

Impedì trasferimento Giganti, archiviazione per sindaco Cabras

Statue di Mont'e Prama contese, nessun reato a carico di Abis

CABRAS, 02 maggio 2025, 18:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Aveva cercato di impedire il trasferimento dei Giganti di Mont'e Prama chiudendo il museo per diversi giorni. Per questa ragione, il sindaco di Cabras Andrea Abis era stato indagato con l'accusa di interruzione di pubblico servizio. Ora, a distanza di 4 anni dalla denuncia, la vicenda giudiziaria si è chiusa con l'archiviazione del procedimento "per infondatezza della notizia di reato". Ne dà conto lo stesso primo cittadino sulla sua pagina Facebook, parlando di "una storia a liete fine".
    "I fatti - racconta - risalgono a febbraio 2021, quando la gestione dei Giganti di Mont'e Prama divenne oggetto di contestazione tra la Soprintendenza Archeologica di Cagliari, che aveva disposto il trasferimento delle statue dal Museo di Cabras alla città capoluogo di Cagliari allo scopo di sottoporle a restauro, e il comune di Cabras che, in assenza di rassicurazioni da parte della Soprintendenza circa la successiva restituzione, si opponeva al trasferimento insistendo affinché il restauro avvenisse in loco".
    Era il 9 febbraio 2021 e alla vigilia del trasferimento, "nel momento di massima tensione, decisi di firmare una ordinanza di chiusura temporanea del museo per motivi di ordine pubblico - ricorda Abis -, per evitare possibili disordini derivanti dall'esteso dissenso popolare che circondava il trasferimento delle sculture. Il giorno successivo il trasferimento delle sculture risultò impedito e la Soprintendenza procedette a denunciarmi per interruzione di pubblico servizio".
    "A distanza di quattro anni da quegli eventi, il Gip ha disposto l'archiviazione del procedimento per infondatezza della notizia di reato - precisa il primo cittadino - ritenendo la condotta dell'indagato legittimo esercizio delle prerogative e dei doveri di sindaco. Fu una battaglia dura, audace e fortunata, ma soprattutto - chiarisce Abis - fu una battaglia giusta".
   

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