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Cassazione, minori non si costringono a costruire legami

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Cassazione, minori non si costringono a costruire legami

Legale: 'annullata sentenza che obbligava bimbo a vedere nonni'

CATANZARO, 13 maggio 2025, 17:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il diritto dei nonni a mantenere rapporti significativi con i nipoti non può mai essere applicato meccanicamente. È quanto ha stabilito la Cassazione che ha annullato il decreto emesso dalla Corte d'Appello e dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria in relazione a un provvedimento che imponeva a un bambino di riprendere i rapporti con i nonni paterni, anche con modalità forzate e l'intervento della forza pubblica, in caso di opposizione materna.
    A comunicare la decisione della Suprema Corte è lo studio legale Miraglia che ha assistito la madre del minore e la sua famiglia, "obbligate - si legge in una nota stampa dell'avvocato - a difendersi da un sistema giudiziario che ha completamente ignorato il reale interesse del minore. La Cassazione ha smontato questo impianto, giudicandolo in contrasto con i principi costituzionali e convenzionali che tutelano l'infanzia.
    I giudici di legittimità hanno chiarito che non è sufficiente accertare l'assenza di un danno per il minore: serve invece dimostrare, in termini positivi e concreti, che quella relazione porti un beneficio autentico per lo sviluppo affettivo, relazionale ed educativo del bambino".
    "Finalmente - è scritto nel comunicato - si è messo al centro il bambino, la sua voce, il suo vissuto. I bambini non si costringono a costruire legami. Si ascoltano, si proteggono, si rispettano. Questo è ciò che oggi la Corte ha sancito. La sentenza è destinata a fare scuola. Con questa pronuncia, la Cassazione ha richiamato tutta la giustizia minorile a un esercizio di responsabilità: non è compito del giudice riparare a ogni rottura familiare imponendo rapporti artificiali. È suo dovere, invece, evitare che il minore diventi un campo di battaglia tra adulti, o uno strumento di compensazione emotiva.
    Il diritto degli adulti finisce dove comincia il benessere del bambino. Oggi, la giustizia ha fatto proprio questo".
   

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