Una carta bianca della memoria. Bertrand Tavernier, Leone d'oro alla carriera, sceglie i titoli del cuore nella selezione di film rari, dimenticati o sottovalutati per la sezione Venezia Classici. E' la prima volta che accade alla Mostra del cinema di Venezia (2-12 settembre) che un Leone d'oro alla carriera abbia la possibilità di scegliere alcuni titoli.
Tra i preferiti del maestro del cinema francese, che presenterà al pubblico prima della proiezione, in veste di Guest Director della sezione Venezia Classici, i quattro capolavori da lui scelti, anche un film italiano: La Lupa di Alberto Lattuada, opera in bianco e nero del '53, uno dei primi film girati tra i Sassi di Matera, sensuale melodramma tratto dalla novella di Verga e sceneggiato - tra gli altri - da Alberto Moravia e il cui restauro ad opera di Csc - Cineteca Nazionale in collaborazione con Filmauro, viene presentato in anteprima mondiale.
Nella sezione Venezia Classici nella Mostra 2015 capolavori italiani a cominciare da Amarcord di Federico Fellini (1973), il più autobiografico dei suoi film, fin dal titolo che in dialetto riminese significa mi ricordo, ossia il suo paese, la sua giovinezza e quella società degli anni '30 attraverso gli occhi del suo alter ego (per una volta non Mastroianni, ma Bruno Zanin). Il restauro di Amarcord è realizzato dal laboratorio L'Immagine Ritrovata e promosso dalla Cineteca di Bologna con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini, in collaborazione con Cristaldifilm e Warner Bros.
E poi: Vogliamo i colonnelli di Mario Monicelli (1973), uno dei film più feroci e sorprendenti del maestro della commedia di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita, storia di un golpe di fascisti cialtroni e militari inetti ispirato all'attualità più drammatica degli anni '70, con un irresistibile Ugo Tognazzi. Il restauro di Vogliamo i colonnelli è promosso da CSC - Cineteca Nazionale in collaborazione con Dean film.
E, a 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), il suo film-testamento, primo capitolo di una Trilogia della morte rimasta incompiuta a causa del suo assassinio, il 2 novembre. Il restauro di Salò è promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC - Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi.
Francesco Patierno (La gente che sta bene, Cose dell'altro mondo) presiederà la Giuria di studenti di cinema che - per la terza volta - assegnerà i premi Venezia classici per il miglior film restaurato e per il miglior documentario sul cinema.
Tra i capolavori restaurati di Venezia Classici della 72.
Mostra: Aleksandr Nevskij (1938) di Sergej Michajlovic Ejzenstejn, Akahige (Barbarossa, 1965) di Akira Kurosawa, Le beau Serge (Bitter Reunion, 1958) di Claude Chabrol, Fenggui lai de ren (The Boys from Feng-kuei, 1983) di Hou Hsiao-hsien, Heaven Can Wait (Il cielo può attendere, 1943) di Ernst Lubitsch, Umut (Speranza, 1970) di Ylmaz Güney. Nella selezione completa anche un altro film italiano: I mostri di Dino Risi (Italia, 1963, 118', B/N) di cui verrà presentato il restauro in anteprima mondiale a cura di Museo Nazionale del Cinema di Torino - Fondazione Maria Adriana Prolo e Cineteca di Bologna, in collaborazione con Rti-Mediaset, Lyon Film e Surf Film.
A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori che sarà resa nota a Roma, il 29 luglio, durante la presentazione ufficiale della 72/ma Mostra.
Gli altri film scelti da Tavernier per i Classici: 'Pattes blanches' (White Paws) [Zampe bianche] di Jean Grémillon (Francia, 1949, 92', B/N) restauro in anteprima mondiale: Gaumont. 'Sonnenstrahl' (Ray of Sunshine) [Viva la vita] di Pál Fejös (Germania/Austria, 1933, 87', B/N) proiezione realizzata in collaborazione con Filmarchiv Austria. 'A Matter of Life and Death' [Scala al paradiso] di Michael Powell ed Emeric Pressburger (Regno Unito, 1946, 104', Colore) proiezione realizzata in collaborazione con Park Circus Limited.
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