Fino alla scorsa settimana - e al colpo di scena dei Sag Awards - stava a Adrien Brody la corsa all'Oscar grazie a una performance tour de force in The Brutalist di Brady Corbet. Domenica, per la prima volta nella stagione dei premi, il sindacato degli attori che raccoglie 1300 circa dei 10 mila membri dell'Academy ha preferito Timothée Chalamet, il Bob Dylan dei giorni della "svolta elettrica" di A Complete Unknown al tormentato e geniale architetto ungherese sopravvissuto all'Olocausto Laszlo Toth interpretato dal gia' premio Oscar per The Pianist.
Sarebbe un atto di giustizia poetica e un passaggio di testimone generazionale: Brody aveva 29 anni quando vinse il primo Oscar col film di Polansky: Timothée, che ha otto mesi di meno, diventerebbe, in caso di vittoria, il piu' giovane attore della storia a vincere in quella categoria. Preannunciando un duello a due, gli esperti assegnano comunque una chance anche a Ralph Fiennes, cardinale e aspirante papa di Conclave: per le altre due star della cinquina, Colman Domingo di Sing Sing, alla seconda nomination in due anni, e Sebastian Stan di The Apprentice sul giovane Trump, le prospettive di rovesciare i pronostici non valgono la scommessa. Come poi abbia fatto l'ex adolescente di Chiamami Con il Tuo Nome a rimettersi in corsa sfondando il muro di no incassati dai Golden Globes in avanti e' il gioco che sta appassionando critici e pubblico nella settimana della vigilia. Timmy, che ha impiegato cinque anni per entrare nella testa di Dylan, non ha dato interviste o partecipato a tavole rotonde, ma usato a fondo i social in linea con la sua generazione, trasformandosi, anche fuori dal grande schermo, nel personaggio da lui interpretato.
Alla prima newyorkese di A Complete Unknown lo scorso dicembre, è cosi' arrivato un Dylan biondo con berretto blu-grigio, spingendo i fan a scavare negli archivi fotografici del cantante per capire quale riferimento si stesse ricreando.
In gennaio Chalamet e' poi apparso come presentatore e ospite musicale di Snl, il primo attore dopo Gary Busey a ricoprire entrambi i ruoli nello stesso episodio, ripescando canzoni meno note del catalogo di Dylan. "Voglio essere uno dei grandi", ha detto ai Sag rivelando che lui guarda "a Daniel Day-Lewis, Marlon Brando e Viola Davis ma anche Michael Jordan e Michael Phelps".
I Sag non hanno influenzato direttamente gli Oscar (le votazioni domenica erano gia' chiuse) ma hanno segnalato che una partita considerata chiusa poteva essere riaperta. Brody resta tuttora il frontrunner anche tra gli allibratori, nonostante la mini-polemica scoppiata in gennaio sull'uso dell'intelligenza artificiale nei suoi dialoghi in ungherese. Il regista Corbet ha minimizzato ma, date le paure di molti a Hollywood di essere soppiantati da robot, il danno potrebbe esser stato fatto.
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