Quasi 40 capolavori di Picasso da
scoprire o riscoprire in maniera immersiva, da 'Guernica' a
'Paulo vestito da Arlecchino', da 'Donna sdraiata che legge' a
'Caffè da Royan', da 'Ragazza col mandolino' a 'La nuotatrice',
insieme a circa 120 documenti sulle mostre dedicate al maestro
spagnolo allestite nel 1953 alla Galleria d'Arte Moderna a Roma
e Palazzo Reale a Milano, che furono osteggiate, per l'impegno
civile dell'artista, di cui ricorrono i 50 anni dalla scomparsa,
e scatenarono un caso che coinvolse DC e Pci. E' il percorso di
Pasión Picasso la mostra ad ingresso gratuito (a parte la
sezione di approfondimento realizzata in realtà virtuale), che
guida tra videoproiezioni immersive, effetti sonori e Vr
nell'universo dell'artista, allestita dal 14 ottobre fino al 14
gennaio nei quattro bracci appositamente oscurati del Chiostro
del Platano dell'Archivio di Stato di Napoli.
L'esposizione, sostenuta dalla Regione Campania, nell'ambito
del POC 2014-2020, è realizzata in collaborazione con
l'Ambasciata di Spagna a Roma, il Consolato Generale di Spagna a
Napoli e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía e rientra
tra le manifestazioni ufficiali internazionali del grande
progetto congiunto dei governi di Spagna e Francia "Picasso
Celebration 1973-2023". Media partner ANSA e Efe.
"Pasión Picasso è un omaggio al grande pittore spagnolo e ci
riporta indietro nel
tempo, al 1953, quando l'Italia, uscita dalla guerra e diventata
Repubblica iniziò a guardare il mondo e l'arte con occhi
diversi, attenti", spiega l'Ambasciatore di Spagna in Italia,
Miguel Fernandez-Palacios in conferenza stampa. L'Archivio di
Stato di Napoli - Ministero della Cultura, per la mostra Pasión
Picasso, è partito dall'essere depositario dell'Archivio del
Senatore Eugenio Reale che 70 anni fa aveva deciso di portare in
Italia le opere di Picasso in mostra. Si è ricostruita,
attingendo ai suoi documenti, la querelle del 1953. "Insieme ai
documenti abbiamo pensato di riproporre in maniera digitale i
dipinti esposti a Milano e Roma", spiega la direttrice
dell'Archivio di Stato di Napoli, Candida Carrino, chiedendo le
liberatorie ai musei che li posseggono per una mostra immersiva.
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