Dopo le mostre ai Musei
Civici (1992) e a Palazzo Magnani (2003), Davide Benati torna ad
esporre nella sua città natale con un nuovo progetto, a cura di
Walter Guadagnini, ospitato negli spazi quattrocenteschi di
Palazzo da Mosto a Reggio Emilia. La mostra 'Encantadas', dal 7
dicembre al 2 marzo, ripercorre un'avventura artistica ormai
cinquantennale attraverso una selezione di opere storiche e
numerosi inediti, che prende il titolo dall'omonima serie
pittorica realizzata negli ultimi anni. "Ho scelto per Palazzo
Da Mosto - spiega l'artista - opere di vari periodi della mia
storia. Molte sono state dipinte nel mio nuovo studio in città,
altre arrivano da prestiti di collezioni pubbliche e private,
anche loro mai esposte o esposte tanto tempo fa in gallerie
Italiane e straniere. Sono tutte di grande formato, adatte agli
spazi maestosi e pieni di fascino del palazzo".
La personale a Palazzo da Mosto si apre con la produzione dei
primi anni Ottanta, che ha dato notorietà a Benati costituendo
la base fondante per il lavoro successivo: acquerelli di grande
formato su carta nepalese di raffinata sensibilità, immagini
eteree che uniscono Oriente ed Occidente, sogno e realtà.
L'esposizione presenta poi una scelta di opere realizzate tra
gli anni Novanta e l'inizio del nuovo millennio: grandi lavori
in cui la pratica del dittico e del trittico si afferma come
primaria. Il percorso, che si compone di circa cinquanta opere
provenienti da collezioni pubbliche e private e dallo studio
dell'artista, si conclude con una serie di grandi trittici
inediti, che testimoniano la continuità dell'ispirazione di
Benati e il suo straordinario uso della luce e del colore.
Completano la mostra alcune composizioni di carte e i taccuini
di viaggio, in parte esposti nel 2024 alla Biennale Disegno
Rimini: appunti privati in cui in pochi centimetri di carta, in
poche gocce di acquarello, in pochi segni di matita si
condensano gli studi per i grandi dipinti in esposizione.
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