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Margherissima, costola di Biennale Architettura in terraferma

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Margherissima, costola di Biennale Architettura in terraferma

Inaugurata nella Polveriera Austriaca a Forte Marghera

VENEZIA, 06 maggio 2025, 15:45

Redazione ANSA

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Si intitola 'Margherissima' il progetto speciale della Biennale Architettura di Venezia allestito all'interno della Polveriera Austriaca a Forte Marghera. La 'costola' mestrina dell'Esposizione, che dal 2016 trova ospitalità nella fortezza della terraferma, è stata presentata oggi alla presenza del presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, e del curatore, Carlo Ratti.
    Frutto della collaborazione tra Nigel Coates e l'Architectural Association di Londra, il progetto si concentra sull'area di Marghera e il territorio contaminato dalle lavorazioni chimiche, situato nei pressi del Ponte della Libertà. Propone una visione di ampio respiro basata su un grande appezzamento di terre, noto come 'I Pili', e fonde il vocabolario dell'architettura veneziana con quello del suo passato industriale per dar vita a un'aggiunta moderna alla laguna. "Io non c'entro nulla col progetto - ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro -. Lo dico perché un pezzo della terra è di mia proprietà. Essere proprietario di una terra, in questa città, sembra un reato (l'area dei PIli è al centro dell'inchiesta per corruzione denominata 'Palude', ndr)".
    "Non è solo una proposta per questo sito - ha commentato Ingrid Schroder, direttrice della Architectural Association -, ma è uno sviluppo di immaginazione di uno spazio e un modo per porre domande". È un progetto provocatorio, non un modello pulito, "ma qualcosa che porta nel mondo del sogno e della nostalgia, sia di Venezia sia di Marghera", ha concluso.
    Margherissima "è superlativo e i superlativi, si sa, accompagnano alla speranza - ha dichiarato Buttafuoco -. La Terra, l'idea stessa di superficie, non è una tabula rasa. Ai curatori, realizzatori e studenti che hanno partecipato, alla forma stessa di questo progetto, posso dire che hanno realizzato un progetto bello come una utopia, ma reale. Ed è l'architettura che coinvolta in questa felice eresia, riesce ancora una volta, nel segno di Venezia, ad affrontare la sfida in forza d'ingegno".
   

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