ROMA - Per un pittore sarebbe del tutto normale fare più di una copia dello stesso quadro alla ricerca della perfezione estetica, ma per un regista è diverso. Non la pensa così il cineasta cileno Sebastián Lelio che con 'Gloria Bell' mette in campo il remake americano di un film da lui stesso diretto nel 2012, dal titolo 'Gloria'. Il film, nelle sale italiane dal 7 marzo distribuito da Cinema di Valerio De Paolis, ha come protagonista una splendida Julianne Moore affiancata questa volta da John Turturro, Alanna Ubach, Michael Cera, Sean Astin e Jeanne Tripplehorn.
Chi è Gloria? Si potrebbe dire una donna qualsiasi e straordinaria allo stesso tempo, una cinquantenne ancora molto bella che vive a Los Angeles, ama i suoi figli, ormai adulti, ed è anche una nonna attenta. Tra le sue passioni, quella di ballare nei club per single e comunque non smettere mai di credere all'amore. Durante una di queste serate incontra Arnold (Turturro), un tipo buffo e con qualche problema di troppo. Tra i due però nasce una passione inaspettata, che travolgerà Gloria. "Perché reinventare un film? Potrei parlare per ore di questa cosa - dice Leilo che nel primo 'Gloria' seguiva sempre gli alti e bassi di una cinquantenne (interpretata da Paulina Garcia) in Cile -, ma la risposta è una ed è molto semplice: perché nutro un ammirazione sconfinata per Julianne Moore. L'ho conosciuta a Parigi nel 2015 d'estate. Mi avevano detto che adorava il film 'Gloria', ma non avrei mai pensato che lo volesse rifare. La sua passione per il personaggio mi ha commosso e al termine dell'incontro la Moore mi ha detto: 'Lo farei solo se lo dirigessi tu'. E io ho subito risposto: 'Lo dirigerei solo se lo interpretassi tu'".
E ancora il regista, premio Oscar l'anno scorso per il miglior film in lingua straniera con 'Una donna fantastica': "Gloria Bell è come la cover di una melodia creata insieme, suonata in un momento nuovo in un nuovo contesto e da una band nuova. Un ritratto femminile molto intenso e incisivo. Vediamo così - sottolinea ancora Lelio - questa donna, in ogni singola scena, raccontare la sua esistenza nel mondo, momento dopo momento. Gloria è apparentemente un personaggio secondario nella vita di chi la circonda e il gioco del film è proprio quello di trasformare quel personaggio secondario in un protagonista assoluto". Frase cult del film, che ha nella colonna sonora 'Gloria' di Umberto Tozzi, quella pronunciata dalla protagonista: "Se il mondo dovesse crollare mi troverà che sto ballando".
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