"Ho lavorato nel 1986 con Fellini
in un film che si intitolava 'Intervista' e in parte, era
ambientato a Cinecittà, dove giravamo una pellicola e ad un
certo punto da una collina arrivavano degli indiani che al posto
delle frecce avevano delle antenne. Già quindi 30 anni fa
Fellini raccontava l'assalto delle tv al Cinema. Tutto questo è
poi avvenuto però le piattaforme se non ci fosse stato il Cinema
sarebbero come delle scatole vuote". A dirlo è l'attore e
regista Sergio Rubini al Milazzo film Festival dove ha
presentato il suo spettacolo teatrale 'Sud'.
"Le piattaforme - spiega - hanno approfittato della crisi
degli spazi della socialità, ma senza Cinema sarebbero come
degli esseri umani senza sangue. Dunque il cinema non è morto, è
in crisi semmai la sala cinematografica" .
"I film - prosegue Rubini - stanno avendo un momento di
vitalità proprio grazie alle piattaforme. Credo che il Cinema
non morirà, magari il supporto cambierà li vedremo sul tablet
più spesso".
"In tanti anni - conclude l'attore - in ruoli diversi a
teatro, nel cinema o nella piattaforme ho sempre trovato
numerose difficoltà perchè devi convincere gli altri a spendere
dei soldi per una tua idea e devi renderli consapevoli che
quella idea possa interessarli e abbia un urgenza da comunicare.
Questo mestiere è sempre basato sulle difficoltà a prescindere
dove lo fai. Sono entusiasta di questo Festival e della
partecipazione dei giovani delle scuole che erano molto
interessati al mondo del Cinema".
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