Il 2 febbraio di cent'anni fa usciva a Parigi, l'Ulisse di James Joyce, edito da Shakespeare And Company con la sua mitica copertina azzurra.
Nello stesso giorno lo scrittore irlandese compiva 40 anni.
Ma ad annunciare
la pubblicazione del romanzo in Italia fu - quattro anni dopo -
il giornale L'Ora di Palermo che il 1° giugno 1926 pubblicò
alcuni brani dell'opera tradotti dal francese.
A ricordare l'avvenimento la pagina Facebook "L'Ora edizione
straordinaria" - curata da un gruppo di ex giornalisti del
mitico quotidiano del pomeriggio - che ha ripubblicato quella
pagina e le reazioni che suscitò.
Su due colonne di spalla, titolate "Pagine strane di uno
stranissimo libro", L'Ora pubblicò i brani tratti dagli episodi
di Telemaco, Itaca e Penelope. Fu un piccolo scoop. Grandi
furono la sorpresa e la curiosità. Di quel testo rimase
affascinato lo scrittore d'avanguardia Antonio Pizzuto, ex
questore diventato un audace sperimentalista, tanto da farsene
paladino in Italia.
L'Ora edizione straordinaria ha pubblicato anche l'intervista
che nel 1967 Mauro De Mauro fece a Pizzuto, controverso ospite
di un convegno di Linguistica all'Università di Palermo. "Fui io
- racconta lo scrittore - a fare acquistare l'Ulisse dalla
Biblioteca nazionale di Roma. Joyce mi conquistò per la
vertiginosa ricchezza e la temerità del suo linguaggio, tanto da
paragonarlo a Shakespeare".
L'avvenimento e il centenario dell'Ulisse saranno ricordati
domani alle 17 a Palermo in un convegno presso la Biblioteca
Centrale della Regione Siciliana, coordinato dal critico
musicale Piero Violante, ex collaboratore dell'Ora, nel corso
del quale la scrittrice triestina Cristina Gregorin presenterà
in un video "la Trieste segreta di Joyce
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