MATTEO ZUPPI, WALTER VELTRONI, 'NON ARRENDIAMOCI' (RIZZOLI, PP.
138, EURO 16) In questo libro si confrontano l'ex segretario del Partito Democratico Walter Veltroni e Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, un dialogo intervallato dalle riflessioni del giornalista Edoardo Camurri.
Alcuni dei temi sul
tavolo: la guerra, i flussi migratori, la sfiducia nel futuro.
Zuppi e Veltroni riflettono sul disfattismo che sembra
attraversare la società odierna:'È il consumismo ad averci
spinto verso questo indurimento e istupidimento. Chi trasforma
tutto nel consumismo finisce per non sentire più il gusto della
vita, e quando si perde il gusto non si sentono più i sapori, le
cose diventano impersonali. Spesso ci illudiamo di poter trovare
il gusto solo moltiplicando le opportunità, ma finiamo per
sprecarle e per togliere di fatto il pane a tanti che hanno fame
e di fame muoiono', afferma Zuppi.
Un altro dei mali del nostro tempo è la solitudine: 'Non
siamo mai stati così interconnessi, eppure non siamo mai stati
così soli, e questo perché le reti in cui siamo immersi sono in
realtà deboli e individualizzate', dichiara ancora Zuppi.
Per quanto riguarda il tema delle migrazioni, Veltroni spiega:
'tanto più accoglieremo, rispetteremo e valorizzeremo i
migranti, tanto meno li costringeremo a vivere nei ghetti, e la
nostra società migliorerà e diventerà più sicura. Vorrei dire di
più: l'arrivo dei migranti è la principale possibilità affinché
l'Italia non diventi ancora più periferica di quanto già lo sia,
perché un Paese in cui si vive tanto e si nasce poco è un Paese
destinato a morire'. Nel volume si parla anche della guerra in
Ucraina, Zuppi sottolinea il legame indissolubile tra pace e
cristianità:'la nonviolenza è un atto di fiducia nell'uomo e di
fede in Dio'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA