(di Maria Grazia Marilotti)
EUGENIA TOGNOTTI "DEL CORAGGIO E
DELLA PASSIONE"(FRANCO ANGELI -, PP 190 , EURO, 25 ) È
l'affascinante storia umana e professionale di una donna che ha
aperto una strada fino ad allora sbarrata. Una pioniera nel
campo della medicina. Una coraggiosa vicenda di resistenza
contro la corporazione medica maschile. "Una condizione di
disparità di genere di lunga durata che attraverserà, con
piccoli progressi e arretramenti, l'età giolittiana e il
fascismo e oltre".
Adelasia Cocco, sassarese, nata nel 1885, abbatte quella
barriera culturale: è la prima donna medico condotto nell'Italia
contemporanea (1914-1954). Una medica che, per essere apprezzata
e riconosciuta, ha lottato contro gli stereotipi di genere
imperanti e una cultura che definiva le donne il sesso debole e
le relegava tra i fornelli di casa. Una storia dimenticata che
ora esce dall'ombra e trova spazio tra le pagine di "Del
coraggio e della passione" di Eugenia Tognotti, edito da Franco
Angeli, prefazione di Rosy Bindi. L'autrice, attraverso fatti,
date, documenti, testimonianze, con un efficace piglio
narrativo, ne tratteggia la figura che si staglia in tutta la
sua dignità di mujer vertical grazie a un'attenta, brillante e
rigorosa ricostruzione storica e biografica.
Professoressa ordinaria di Storia della medicina e Scienze
umane, saggista ed editorialista, Tognotti pagina dopo pagina fa
emergere "passione e coraggio" di una professionista che ha
lottato per compensare l'immenso squilibrio di genere. "Adelasia
Cocco con forza e determinazione ha sfidato convenzioni,
cultura, consuetudini, opponendosi con coraggio anche alle
gerarchie locali del regime", spiega l'autrice, che nel volume
ripercorre le tappe della sua carriera professionale. Gli studi
tra Pisa e Sassari, dove si laurea; la prima sfida vinta per
ottenere a Nuoro, nel 1914, contro l'opposizione del prefetto,
la nomina a medico condotto. Ancora, il difficile percorso
professionale da medico condotto a ufficiale sanitario a
direttrice del laboratorio provinciale di igiene e profilassi,
"la resistenza ai continui attacchi dell'amministrazione
provinciale e al tentativo delle autorità locali di privarla di
quel posto per la sua indisponibilità a diventare strumento
della politica demografica e sanitaria del regime".
Tognotti dà conto degli spostamenti di Adelasia a cavallo
attraverso le campagne per visitare i pazienti prima di
ottenere, prima donna sarda, la patente di guida. Nel saggio
edito da Franco Angeli e che si avvale della prefazione di Rosy
Bindi, la figura della medica si staglia in un contesto di vita
sociale e politica da fine Ottocento agli anni Cinquanta del XX
secolo, passando per due guerre e la dittatura fascista.
Elegante, colta, coraggiosa, sicura di sé, Adelasia ha
obiettivi chiari, facilitata da un contesto culturale aperto. E
influenzata dalla figura di Grazia Deledda, di cui il padre era
amico e alla quale guarda come a un esempio di emancipazione
femminile. Con grande sensibilità Tognotti accende un faro su
questa straordinaria figura, per restituirle un'identità e far
affiorare la sua forza resiliente. Un volume prezioso che
accende i riflettori su un "aspetto rilevante della
contemporaneità".
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