MANTOVA - Quaderni con testi, disegni e schizzi in cui gli stati d'animo, le riflessioni, le emozioni, il mondo fuori visto dallo spazio ristretto di una finestra o di un balcone documentano la quarantena. Cinquantasei giorni costretti a casa, nei quali ritrovare e ricostruire i rapporti quotidiani con gli spazi e gli oggetti della propria abitazione. Li hanno raccontati Corrado Levi, artista poliedrico ed eterodosso, architetto e scrittore, e Ugo La Pietra, artista, designer e architetto, che dagli anni '60 indaga il senso dell'abitare nello spazio, privato e pubblico. Sono riflessioni e storie, in parole e immagini, in tempo di virus, nate separatamente e diventate una mostra: 'Diari da casa' alla Galleria Corraini di Mantova, inaugurata in occasione del Festivaletteratura, che si potrà visitare fino al 30 ottobre. Un viaggio che unisce due testimonianze separate. Quaderni nati spontaneamente che vengono anche pubblicati da Corraini Edizioni in occasione della mostra. Sono "Novità in casa" di Corrado Levi e "Storie di virus" di Ugo La Pietra proposti in grande formato e carta preziosa.
Da 'Il Balcone' a 'Il terrazzino' a 'La verità', nelle sue riflessioni-racconti, accompagnate da disegni e schizzi, La Pietra ci mette davanti a noi stessi e a quello che abbiamo perduto e ritrovato nelle sue 'Storie di virus' (euro 16,00). "Da troppo tempo la gente aveva perso l'abitudine di stare a casa, proiettata sempre di più nella città. Il modo migliore per stare insieme agli altri è togliersi dalla solitudine domestica, ormai sempre più alimentata dagli strumenti informatici e telematici", scrive La Pietra e sottolinea come da più di vent'anni si sia perso l'interesse verso la pratica dell'arredamento, soprattutto da parte delle nuove generazioni: "L'architettura degli interni è ormai una disciplina del passato, coltivata nelle facoltà di architettura da maestri come Gio Ponti, Vittoriano Viganò, Carlo De Carli; così, i poveri produttori di mobili non sono stati più sollecitati a produrre oggetti per un utilizzo domestico". E il balcone, "quel luogo proiettato nello spazio urbano, all'esterno, che in questi ultimi decenni si era riempito di mobiletti porta scope, bidoncini della spazzatura, condizionatori d'aria", oggi "è diventato uno degli spazi domestici più utili per superare la forzata claustrofobia domestica" sottolinea l'artista-scrittore.
Per Corrado Levi, realizzare un testo a cui è associato un disegno è stato un esercizio quasi quotidiano. "Lo scrivere, e solo una pagina al giorno, è un modo di porre paletti in questo niente, un modo di avere frammenti di organizzazione. Cercare scopi uno dopo l'altro per sopravvivere sembra colpevole in questo vuoto: un violentarlo, lasciarsi andare invece è la rêverie di cui parlava Micheaux, a differenza del sogno che per lui non era creativo: la rêverie invece crea, come questa pagina dove non so che succede" spiega della sua quarantena. E così in 'Novità in casa' (euro 16,00) disegni che sembrano scarabocchi colorati sono anche il tema ossessivo dei testi scritti. Come se disegnando e trovando titoli al proprio lavoro ci si liberasse da un incubo. "Fatto disegno 'residui', sarà bello mostrarli di seguito. Un diario grafico della mente in cattività e della mano! Ho ordinato il cibo che mi portano oggi, lo lasciano fuori dalla porta dove metto in una busta soldi e mancia, senza vedere chi me li porta.." scrive Levi. A ogni artista-scrittore è dedicata una stanza della mostra dove i disegni e schizzi sono esposti in un dialogo tra parole e immagini e dove si possono sfogliare i libri collocati in espositori, come se fossero spartiti.
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