Miti, riti, alchimia, natura, religione, scienza, economia. Non c'è aspetto nella storia dell'uomo, dalle origini ad oggi, in cui l'uovo non abbia avuto un suo segreto: perfino in filosofia, con la disputa sulle diverse conclusioni tra Aristotele e Plutarco se nasce prima l'uovo o la gallina, o nelle terribili sequenze del nazismo che testò gli esperimenti di manipolazione genetica sulle uova prima che sull'uomo. E le uova sono anche le protagoniste di 'Ab ovo' (Blurb.it, 20 pagine, 5 euro), l'ultimo volumetto di Claudio Mori, giornalista e scrittore a cui piace spaziare tra vari generi, dai gialli al sociologico, come le sue ricerche sull'emigrazione dal Nord Italia.
Dall'epoca preistorica quando gli uomini decoravano quelle di struzzo per utilizzarle come boccali per riti religiosi, alle usanze medioevali di deporle ai piedi dei defunti, alle uova sono sempre stati assegnati molteplici ruoli. Prima di tutto mitologici (Zeus si trasforma in cigno per unirsi a Leda che partorisce un uovo da cui nascono Castore e Polluce), simbolici (per gli alchimisti era la purezza originaria), religiosi (l'uovo rosso della Maddalena che annuncia la resurrezione, la Pasqua), magici (la gallina dalle uova d'oro), teratologici (la biologia ha sempre subito il fascino di ciò che avviene all'interno del guscio). Ma l'importanza nella realtà di un uovo è innegabile. Usate come moneta di baratto in molte zone seconda guerra mondiale) e per la salute (servono per produrre proteine). Proprio in ambito medico le uova hanno dato e stanno dando il loro più elevato contributo all'uomo, dagli esperimenti negli anni '30 quando alcuni scienziati coltivando i virus in uova fertili aprirono la strada ai primi vaccini.
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