Gomitoli, "catenelle" e
"trafori" all'uncinetto portati nelle scuole, nei centri diurni,
nelle cooperative e nelle piazze, per creare nuove occasioni di
aggregazione, favorire l'incontro di generazioni diverse,
stimolare la scoperta di abilità e talenti rimasti a lungo
nascosti. E' il progetto del primo "Crochet therapy tour" che
parte dal piccolo comune vicentino di Cassola e che porterà
l'antica pratica a Milano, Torino, Biella, Roma, Bari e la
Puglia e infine a Verona.
A promuovere l'iniziativa è Andrea Padovan, cassolese
titolare del brand di moda etica 'Valorosa', che da oggi e fino
al 31 marzo attraverserà l'Italia in camper, proponendo sessioni
"rigenerative" di uncinetto.
"Ci fermeremo in diverse città - ha detto - e per ciascuna
sosta terremo due momenti laboratoriali: uno aperto alla
cittadinanza e un altro in cui, gratuitamente, entreremo nelle
scuole o nelle associazioni o cooperative per insegnare i
segreti del crochet. L'aspetto che più ci interessa è proprio
quello sociale: l'uncinetto diventa uno strumento di
condivisione, di inclusione e di avvicinamento tra le persone,
specialmente quelle di età diversa".
'Valorosa', il brand creato un anno e mezzo fa da Padovan con
l'aiuto della mamma sarta, Paola, punta a una moda più
sostenibile a livello ambientale e umano, lontana dal fast
fashion, dallo sfruttamento della manodopera tessile e da un
concetto di produzione che mira solo al profitto. La start up di
Cassola ospita corsi per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo
del lavoro e promuove iniziative dedicate a chiunque abbia
voglia di avvicinarsi al mondo della sartoria, del ricamo, del
lavoro a maglia o dell'uncinetto.
Il progetto è piaciuto anche all'amministrazione comunale,
che stamattina alla partenza ha dato sostegno e apprezzamento ad
Andrea e alla sua squadra. "In un'era in cui si parla di
intelligenza artificiale, spesso a sproposito - ha detto il
sindaco di Cassola, Giannatonio Stangherlin - è bello vedere
come i giovani si appassionino a un'arte antica come quella del
crochet, del ricamo e della sartoria in generale, per inseguire
il sogno di una moda più sostenibile e, ad un tempo, per
recuperare quell'artigianalità che riporta il lavoro nella
dimensione umana della manualità, della creatività e della
relazione".
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