Musiche di Glenn Mirren e Joe
Zawinul per un concerto jazz della Gianpaolo Petrini Big Band,
che ha suonato però divisa in tre location differenti e
collegate con il 5G, in modo da produrre l'effetto della
contemporaneità sonora, con ritardi di soli millisecondi. E'
l'evento che si è tenuto alle Ogr nell'ambito del Torino Jazz
Festival, con il progetto 5G Audiovisual Broadcast Broadband
Network, finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in
Italy, di cui RaiWay è capofila e che comprende altri undici
partner tecnologici, come il Centro ricerche Rai, il Centro di
produzione di Torino, l'operatore Opnet e il Comune di Torino.
Arricchito da performance di danza, scultura e anche nel
metaverso, l'esperimoento torinese permetterà, in prospettiva di
superare, come spiega Mauro D'Onofrio, head of innovation and
research di Rai Way, "il problema di congestione delle reti, in
occasione di picchi di traffico durante eventi dal vivo con
grandissima audience. Le tecnologie impiegate consentono inoltre
la produzione e la contribuzione di contenuti audiovisivi live e
scenari artistici fortemente innovativi". "Se pensiamo alle
regie mobili e ai chilometri di cavi per i collegamenti - ha
aggiunto Gino Alberico, direttore del Centro ricerche Rai -
quella sperimentata a Torino è davvero la trasmissione del
futuro: quattro location che interagiscono tra loro, senza un
solo centimetro di cavo. Tutto grazie alla conessione
tecnologica permessa dal 5G".
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