(di Lucia Magi)
Ellen Pompeo ha un nuovo
ruolo. Dopo aver interpretato per 20 anni la dottoressa Meredith
di 'Grey's Anatomy', l'attrice debutta in 'Good American Family'
nei panni della madre più controversa della cronaca recente.
"Avevo proprio bisogno di qualcosa di completamente diverso.
Questa era l'occasione giusta per voltare pagina. È stato
meraviglioso!", ha detto la star 55enne in occasione del lancio
dello show che esordisce il 19 marzo su Hulu negli Stati Uniti,
mentre per l'uscita su Disney+ Italia non c'è ancora una data.
Pompeo interpreta Kristine Barnett, una donna che ha fatto
della sua vita una missione di riscatto del figlio autistico e
che insieme al marito Michael (Mark Duplass) ha il grande
desiderio di adottare una bambina per allargare la famiglia,
dopo aver avuto tre maschi. Superate varie difficoltà
burocratiche, nel 2010, la coppia accoglie Natalia Grace (Imogen
Faith Reid), un'orfana ucraina di 7 anni affetta da nanismo. Tre
anni dopo, i Barnett la abbandonano in un appartamento di
Lafayette, in Indiana, e si trasferiscono in Canada, convinti
che Natalia sia in realtà un'adulta che li sta truffando e che
minaccia la loro incolumità. La storia ha spaccato l'opinione
pubblica, diventando materiale da tabloid e trasmissioni
televisive, soprattutto per la vicenda legale che ne scaturì,
con al centro la difficoltà dei medici a stabilire l'età della
bambina.
"Ho partecipato a una serie per 21 stagioni consecutive - ha
detto in conferenza stampa Pompeo, che dal 2023 non è più nel
cast della serie prodotta da Shonda Rhimes, ma fa ancora
apparizioni come special guest e continua ad esserne la voce
narrante - Sono cresciuta in quel camice. Penso di esser
diventata una persona resiliente, tosta. Kristine mi ha fatto
riflettere su quanto danno si possa provocare a un figlio con le
proprie azioni o le proprie negligenze. Molto del ruolo di
genitore riguarda l'ego. Cerchiamo nei figli il nostro riflesso.
Come reagisci quando non ottieni la reazione o la risposta che
desideri?", si chiede l'attrice che ha tre figli con il marito
Chris Ivery.
La miniserie di otto episodi creata dalle showrunner Katie
Robbins e Sarah Sutherland è costruita come un thriller, ambiguo
e sfuggente, che adotta via via i punti di vista dei diversi
protagonisti. Una scelta che ha convinto Pompeo tanto da
diventare anche produttrice esecutiva: "Mi intriga e sconcerta
l'idea che io e te possiamo guardare la stessa cosa e ricavarne
una lettura opposta. Lo vediamo succedere molto spesso nel mondo
di oggi. Davanti a uno stesso fatto, abbiamo versioni diverse.
Dipende dai pregiudizi, dal bagaglio di vissuto che ognuno si
porta addosso. Raccontare questa condizione umana è avvincente
per un attore. Quante versioni possono esserci della stessa
storia? Dove sta la verità?".
L'aspetto che rende più orgogliosa l'ex dottoressa Grey è
però un altro. Lo spiega mentre tiene la mano della giovane
co-protagonista, seduta al suo fianco davanti ai giornalisti:
"Questo mondo è fatto di così tanti tipi diversi di esseri
umani. Come artisti e creatori di contenuti, se riusciamo a
riflettere il più possibile questa ricchezza, allora stiamo
facendo un buon lavoro. È cruciale raccontare storie inclusive e
assicurarsi che le persone si sentano viste e siano viste. Se
riusciamo a far provare calore o empatia gli uni verso gli
altri, il nostro lavoro diventa davvero importante".
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