(di Carlo Mandelli)
E' un racconto di sé stesso messo
in rime e musica, quello di Tredici Pietro che torna in scena
con il nuovo album 'Non guardare giu', in uscita questo venerdì,
4 aprile. Hip hop in senso stretto e trap, ma anche melodia e
storie da raccontare a cavallo tra generi differenti ma che si
parlano sempre.
"E' un album che arriva da lontano e da un centinaio di
provini fatti - ha raccontato Tredici Pietro, all'anagrafe
bolognese Pietro Morandi - dal 2023 ad oggi. E' stata una lunga
ricerca sul come volessi esprimermi a livello si suoni e parole.
E' anche fin album arriva da vari luoghi fisici, da Bologna a
Milano, passando da tutti i luoghi che ho frequentato in Europa.
Arriva da casa mia e cioè da dentro me".
La scaletta del disco, coprodotto da Sedd e Fudasca, è stata
anticipata dai singoli 'Verità', 'Morire' con la voce di
Nerissima Serpe e 'Serve amore' con Irbis. Nei giorni scorsi,
inoltre, Tredici Pietro ha anticipato attraverso un TikTok uno
dei pezzi che saranno inclusi nell'album, 'Tempesta', realizzato
con Lil Busso e PSICOLOGI, colleghi e amici con cui aveva già
collaborato in passato.
"Ho lavorato puntando a sentirmi a mio agio con quello che
facevo - ha detto la voce delle nuove 'Non guardare giù',
'Emirates' e tutti gli altri titoli della scaletta - anche
perché ormai il mondo urban mescola tanto i diversi generi, con
influenze sovrapposte. E' più importante quello che vuoi
raccontare che il suono che lo accompagna".
Per le produzioni dell'album, Tredici Pietro si è affidato a
Sedd e Fudasca, che compaiono nella quasi totalità delle tracce,
e a una squadra di producer composta da Tommaso Ottomano,
Galeffi Bros, Chakra, Mantovani, Milanezie, kofi bae, Drast,
Rivaundici, Verano, Kermit e Cali Low.
"Ho lavorato puntando a sentirmi a mio agio con quello che
facevo - ha detto la voce delle nuove 'Non guardare giù',
'Emirates' e tutti gli altri titoli della scaletta - anche
perché ormai il mondo urban mescola tanto i diversi generi, con
influenze sovrapposte. E' più importante quello che vuoi
raccontare che il suono che lo accompagna. Per me viene sempre
prima la parola e la musica serve per renderla coerente con le
mie necessità".
Tra le righe di 'Morire, Tredici Pietro canta "Sopra Milano
c' è il solo cielo grigio, perché veramente è la città dei
cattivi". "E' una barra di Shiva - ha detto Tredici Pietro - che
ringrazio. Milano è una città di simboli e di idoli. C'è un
sacco di gente che si fa fregare dalla velocità e dalla
performance. Pur di avere successo si fa del male e molto spesso
lo fai a a sé stessi. Milano con me è stata cattiva perché mi ha
fatto sentire più piccolo di quello che ero".
'Non guardare giù' è un viaggio personale dell'artista
attraverso stili musicali diversi, che dal rap old school arriva
al drum&bass, fino a toccare il soul e il rock italiano. "E' il
disco libero nel quale ho voluto rappresentare me stesso".
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